La nuova Direttiva Europea 2010/31/CE entrata in vigore il 9 luglio 2010 sostituirà a tutti gli effetti la Direttiva 2002/91/CE di cui si parla da quasi 10 anni e a cui si faceva riferimento per ogni inquadramento legislativo in campo di efficienza energetica degli edifici.
Tra le novità sostanziali: gli edifici ad energia quasi zero, i livelli prestazionali ottimali in funzione dei costi e il sistema comune volontario di certificazione energetica per gli edifici non residenziali.
Imprese, professionisti e aziende dovranno affrontare nuovi obiettivi di efficienza energetica, tra questi la costruzione di “edifici ad energia quasi zero” dal 31 dicembre 2020.
Il quadro comune generale per la metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici dovrà tener conto: delle caratteristiche termiche dell’edificio e delle sue divisioni interne, delle caratteristiche impiantistiche, della progettazione sia tecnologica che di posizionamento e orientamento dell’edificio, dei sistemi solari, delle condizioni climatiche interne e dei carichi interni.
Ci si dovrà preparare a nuovi requisiti minimi di prestazione energetica al fine di raggiungere livelli ottimali in funzione dei costi: l’aspetto costo/beneficio verrà affrontato in maniera sostanziale e la Commissione Europea entro il 30 giugno 2011 stabilirà un quadro metodologico comparativo per il calcolo di tali livelli ottimali. Gli Stati membri dovranno calcolare i livelli in funzione della propria realtà territoriale, climatica e tipologica e confrontarli con i requisiti minimi di prestazione energetica in vigore.
Entro il 30 giugno 2012 gli Stati membri trasmetteranno alla Commissione la prima relazione contenente i dati e le ipotesi di calcolo con i relativi risultati: se il risultato dovesse prevedere la necessità di maggiore restrizione rispetto ai limiti vigenti, gli Stati dovranno aggiornare tali differenze modificando le prescrizioni in atto.
Il DLgs 192/2005 e successive modifiche e Decreti attuativi verranno presumibilmente modificati in funzione della relazione che l’Italia presenterà alla Commissione Europea.La certificazione energetica resta il documento fondamentale per la valutazione dell’efficienza degli immobili e verrà indicata la classe anche sugli annunci commerciali. Entro il 2011 la Commissione adotterà un sistema volontario comune a livello di Unione Europea per la certificazione della prestazione energetica degli edifici non residenziali.
I prossimi anni professionisti, imprese ed produttori dovranno presumibilmente recepire nuove legislazioni e norme tecniche ed adeguarsi a livelli prestazionali e metodologie di valutazioni differenti da quelle attualmente in uso.
* Questo articolo è tratto da Comunicare Energia, N° 1 Nov-Dic 2010.
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