Nuova sfida per la malta Isolcap di Edilteco, scelta per la “Torre Frascari” di Castel Maggiore

Materiali da costruzione di Marco Zibetti
Per la prima volta il prodotto verrà utilizzato su una superficie verticale. La torre del borgo bolognese, alta 24 piani, sarà pronta nel 2014


La struttura in acciaio è alta ottanta metri. Una sfida impegnativa per Edilteco che coglie al volo l’occasione di testare in verticale Isolcap, malta leggera termoisolante premiscelata sino a qui dedicata esclusivamente alla realizzazione di massetti e di coperture piane o a falde inclinate. E che oggi, grazie ad un progetto ambizioso e di indiscussa avvenenza – un grattacielo ad uso residenziale, fiore all’occhiello di un complesso che annovera altri tre edifici - conquista un inedito orizzonte d’impiego: l’isolamento verticale in intercapedine con contestuale consolidamento.

Elevate le aspettative  tanto della committenza, l’impresa edile e immobiliare Stefano Frascari, quanto di Coop Costruzioni, cui è stato affidato l’appalto dei lavori.  Convinta, peraltro a ragion veduta, di aver individuato in Isolcap il prodotto ideale in grado di proteggere la struttura senza renderla pingue, la cooperativa bolognese ha ingranato la marcia e viaggia al ritmo di un piano realizzato ogni quindici giorni.

Ci troviamo in quel di Castel Maggiore,  “Castel Mazaur” per chi ancora mastica pane e dialetto. Adeguato al nuovo ruolo di città l’antico stemma (la “promozione” di status ufficializzata dal presidente della Repubblica risale infatti al 2007), questo paesone di 17.770 anime ad un tiro di schioppo da Bologna e di cui si ha notizia solo a partire dal X secolo, si dice sia stato  battezzato Castaniolo in memoria di un grosso tronco di castagno. Una sorta di gentile omaggio  lasciato alle porte della città dal Canale Navile che da Bologna giunge sino a Malalbergo. Figlio non della leggenda bensì dell’autorità pontificia è invece il nome attuale partorito nel 1818 e sotto la cui giurisdizione orbitano le frazioni di Trebbo di Reno, I Maggio, Sabbiuno, Castello, Torreverde, Boschetto-Castiglia, Bondanello, Osteria del Gallo.

Provate dunque ad immaginare un territorio messo a dura prova dalla seconda guerra mondiale – attraversato dalla linea ferroviaria Bologna-Padova, Castel Maggiore si rivelò vittima predestinata di numerosi bombardamenti – privo di vestigia storiche di grande rilievo e però forte di oltre 1500 aziende votate all’eccellenza. Un comune di gente concreta e poco incline agli inutili voli pindarici, paladino di quella cultura del fare (di cui le tre api immortalate nello stemma della città ne sono per antonomasia l’emblema) che tanto benvoluti ha reso gli emiliani agli occhi del mondo.

Immaginate poi un seppur modesto grattacielo che, all’angolo tra via Matteotti e via San Pierino, prende vita trave dopo trave sotto gli occhi vigili dei residenti in principio forse poco persuasi a dare credito ad una torre che non fosse la loro vicina più illustre. Ovvero quella stessa torre degli Asinelli che con i suoi 97 metri, insieme alla Garisenda, è di Bologna il simbolo più amato.

Scommessa dunque al passo con i tempi e prevista in pronta consegna per il 2014, la moderna “Torre Frascari” vanta un’armatura in acciaio rivestita da una struttura modulare in vetro della cui solidità si è avuta tanto repentina quanto inaspettata conferma. Il violento terremoto che lo scorso maggio, purtroppo causato numerose vittime e raso al suolo il patrimonio storico di diversi comuni, nonchè devastato numerose aziende della regione soprattutto nel modenese - un territorio sino ad oggi ritenuto a basso rischio sismico e che, costretto ad un’amara presa di coscienza pagata a caro prezzo, si è invece scoperto nudo e in balia di un pericolo costante  – non sembra aver recato disagio alcuno al novello grattacielo ancora in costruzione.  

Il cantiere non ha subito alcun danno – è la pronta conferma dell’ingegnere Cristian Remo dell’impresa Frascari –  e dopo un breve stop i lavori proseguono in totale sicurezza”.  Quattro le opere edili a progetto - tra questi un edificio residenziale di cinque piani  e uno stabile di soli due piani riservato agli uffici -  di cui la più sorprendente risulta appunto la torre, 24 piani fuori terra  (+ 2 interrati) di esclusivo uso residenziale.

Con due eccezioni: il primo piano assolverà infatti alla funzione di atrio, mentre l’ultimo ospiterà il ristorante con vista mozzafiato sulle campagne bolognesi. Per tutelare i futuri inquilini dall’inquinamento acustico e garantire alle famiglie un notevole risparmio energetico, le facciate dell’edificio  vengono riempite un metro alla volta con la malta leggera targata Edilteco.

Realizzato con una quantità d’acqua così bassa da potersi considerare risibile (caratteristica dovuto alla tecnologia nativa di Edilteco in fatto di premiscelati leggeri), l’impasto permette di isolare al meglio le pareti senza appesantire quella stessa struttura in acciaio che, forte di numerose travi in obliquo, non consente l’impiego di lastre di isolanti in pannelli. Pompabili a qualsiasi altezza senza subire modificazioni fisiche o meccaniche grazie alla specifica attrezzatura per l’impasto ed il pompaggio denominata Isolcap Machine progettata e realizzata dalla EM&P – divisione engineering di Edilteco- , i premiscelati della linea Isolcap vantano totale stabilità dimensionale nel tempo e un ph controllato che scongiura qualsivoglia reazione nefasta con i materiali di contatto.

“Si tratta di un isolamento termico ad elevata prestazione anche dal punto di vista acustico che assolve alla funzione di cassero a perdere – spiega non senza un moto di soddisfazione l’ingegnere Remo – Il pacchetto murario delle facciate prevede moduli di vetro di 12 centimetri contrapposti a pannelli di lana di roccia”. In sostanza una struttura sandwich la cui “imbottitura”, 20 centimetri di Isolcap rafforzati da una controparete di 12 centimetri in gasbeton, promette e mantiene un’efficace protezione da tutti quei rumori molesti che affliggono la nostra quotidianità e da dispendiosi sbalzi termici. Sbalzi peraltro inevitabili in una zona che, caratterizzata da inverni rigidi e estati piuttosto torride, pare sempre più ignara delle mezze stagioni. Un isolamento nemico di ponti termici e acustici  quello targato Edilteco che in cifre si traduce in un ordine complessivo pari a 588.000 litri di malta leggera premiscelata Isolcap. E i cui primi due carichi sono giunti a destinazione in tempi rapidi e senza intoppi. Un piano ogni 15 giorni, 6 bancali – in tutto 240 sacchi di Isolcap – pompati per piano. Valore aggiunto del prodotto? Presto detto: la semplicità d’applicazione. Durante le operazioni di riempimento non è infatti necessario fermare il cantiere. Il che consente un notevole risparmio di tempo e dunque di risorse.

Prodotti Edilteco impiegati nella costruzione della “Torre Frascari”
Isolcap. Malta leggera premiscelata termoisolante Isolcap significa massimo alleggerimento ed elevato isolamento termico. (Sacco: litri 70 resi. Resa: mq 1 a spessore cm7. Perle: in curva granulometrica mm 3-6. Legante: predosato a 200 kg/metri cubi. Pallet: 40 sacchi da 70 litri). In fase di produzione, la preaddittivazione perla per perla con speciale additivo E.I.A. garantisce gli indispensabili requisiti per l’ottimale confezionamento di malte leggere e alleggerite termoisolanti. Requisiti: perfetta impastabilità con il legante idraulico, omogenea distribuzione nell’impasto, eliminazione del fenomeno di affioramento delle perle, costanza delle caratteristiche finali dichiarate.
Isolcap Machine. Impastatrice-pompa per malte leggere e malte autolivellanti. Peso 128 kg, capienza vasca 260 litri, alimentazione elettrica 6kw 380/220V, distanza massima di pompaggio 50 ml. Dotata di sistema automatico di dosaggio dell’acqua.


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