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Oice: aggiornamento mensile sugli appalti pubblici di ingegneria e architettura

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Crollo in ottobre per il mercato pubblico dei soli servizi. L’Oice chiede che il progettista abbia un ruolo centrale nell’iter di esecuzione dei ll.pp. e possa continuare ad andare all’estero


Dopo il recupero dei mesi estivi, caduta del mercato nel mese di ottobre che, con appena 16,6 milioni di euro messi in gara e -75,6% in valore su ottobre 2012, segna il peggior risultato nella serie storica da 1997. Con questo pessimo risultato i dieci mesi del 2013 si chiudono con un -21,6% in valore sugli stessi mesi del 2012.

Sempre in ottobre gli appalti integrati, che comprendono la progettazione insieme alla realizzazione, raggiungono il numero di 115, il più alto mai registrato, con un valore dei lavori messi in gara di 1.101 milioni di euro, la stima del valore dei servizi di ingegneria compresi in questi appalti supera i 17 milioni di euro, che è maggiore dei 16,6 messi in gara in ottobre per servizi puri.

Nel mese di ottobre le gare per servizi di ingegneria e architettura rilevate sono state 283 (di cui 23 sopra soglia), per un importo, come detto, di 16,6 milioni di euro (7,7 sopra soglia). Rispetto al mese di ottobre del 2012 il numero delle gare cala del 14,0% e il loro valore scende del 75,6% (-87,1% sopra soglia e +2,2% sotto soglia).

Molto negativo il confronto tra il 2013 e il 2012: nei mesi da gennaio ad ottobre 2013 sono state bandite 3.155 gare per un importo complessivo di 325,6 milioni di euro che, rispetto agli stessi mesi del 2012, crescono del 5,0% nel numero (+9,6% sopra soglia e +4,5% sotto soglia) ma calano del 21,6% nel valore (-28,9% sopra soglia e -1,9% sotto soglia).

"Il pesante risultato di ottobre per il mercato dei soli servizi - ha dichiarato Patrizia Lotti, Presidente OICE - non viene bilanciato dall’andamento degli appalti integrati. Tutto questo non è certamente funzionale ad una corretta dinamica di mercato in cui il progettista dovrebbe svolgere il suo lavoro per l'ente pubblico fino al livello esecutivo, lasciando a limitate ipotesi l'utilizzo dell'appalto integrato.

Da qualche anno stiamo conducendo una battaglia contro la liberalizzazione selvaggia di tale istituto, introdotta dal Codice dei contratti pubblici, ma le resistenze sono forti, nonostante già nel 2008 il Parlamento si fosse espresso nel senso da noi auspicato. Siamo infatti dell'avviso che occorra ridare centralità al ruolo del progettista, ricreare un mercato realmente competitivo, fondato sulla qualità e sull'effettivo "sapere fare", e ricondurre la Pubblica Amministrazione a funzioni di programmazione e controllo. Soltanto seguendo queste linee si potrà migliorare la qualità dei progetti e di conseguenza l'efficacia e l'efficienza della spesa.

Poi c'è il capitolo delle risorse: lo Stato deve tornare ad investire in opere pubbliche e infrastrutture per rilanciare crescita e investimenti e, soprattutto, deve rimuovere gli ostacoli all'internazionalizzazione".

Sempre troppo alti i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate. In base ai dati raccolti fino a settembre il ribasso medio sul prezzo a base d'asta per le gare indette nel 2011 è al 39,0%. Meno forti invece sono i ribassi relativi alle gare indette nel 2012 che si collocano su una media pari al 34,1%.

Valutando il valore messo in gara per tipologia di stazione appaltante è da notare che nei dieci mesi del 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012, crescono solo Regioni (+79,1%) e Comuni (+2,3%). Sono in calo: Amministrazioni dello Stato (-8,8%), Consorzi, Comunità montane e altro (-77,5%), Province (-34,5%), Ospedali, USL e ASL (-22,8%), Università ed enti di ricerca (-7,2%), IACP (-78,7%) e Concessionari e privati sovvenzionati (-21,6%).

Analizzando la posizione dell’Italia rispetto agli altri paesi europei, si rileva che il numero delle gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria, è passato dalle 250 dei primi dieci mesi 2012 alle 274 del 2013: +9,6%. Nell'insieme dei paesi dell'Unione Europea il numero dei bandi per servizi di ingegneria e architettura mostra nello stesso periodo un incremento minore rispetto a quello registrato in Italia: +2,2%. Rispetto agli altri paesi europei il numero delle gare bandite dall’Italia rimane comunque modesto, arrivando al 2,2% del totale. Si tratta di un dato di gran lunga inferiore rispetto a quello di paesi di paragonabile rilevanza economica: Francia 37,7%, Germania il 15,7%, Polonia il 7,5%, Gran Bretagna il 4,7%, Svezia il 4,3%.

E’ sempre in forte calo, nonostante il risultato degli appalti integrati, l’andamento delle gare miste, cioè di progettazione e costruzione insieme: il valore messo in gara nei dieci mesi del 2013 scende infatti del 15,6% rispetto agli stessi mesi del 2012.