1. Home
  2. Notizie e Mercato
  3. Osservatorio Ance: i dati del settore costruzioni relativi al 2007 e le previsioni per il 2008

Osservatorio Ance: i dati del settore costruzioni relativi al 2007 e le previsioni per il 2008

Lavori pubblici di
5/5
votato da 1 persone
I risultati dell’ultimo Osservatorio congiunturale Ance mostrano un settore dell’edilizia in costante crescita: l’aumento degli investimenti (+1%) e

Per il settore costruzioni il 2007 è stato il nono anno consecutivo di crescita: gli investimenti sono aumentati dell`1% rispetto al 2006, toccando la quota-record di 152.609 milioni di euro (si tratta del piu` alto livello di produzione degli ultimi 40 anni), mentre gli occupati nel settore hanno raggiunto il 1.955.000, facendo segnare un incremento del 2,9% nel confronto con l`anno precedente.

Questi sono solo alcuni dei principali risultati dell`ultimo Osservatorio congiunturale Ance, presentato alla stampa dal presidente dell`Associazione Nazionale Costruttori EdiliPaolo Buzzetti assieme al direttore generale Gaetano Fontana e al vicedirettore Antonio Gennari.

Un`analisi da cui emerge come il settore delle costruzioni continui a giocare un ruolo determinante nel sistema economico italiano, dando prova della sua straordinaria capacita` di trainare la produzione e l`occupazione del Paese. “Al dato fortemente positivo sul piano occupazionale - ha sottolineato in particolare il presidente dell`Ance - si accompagna peraltro nel 2007, secondo gli ultimi dati Inail, un rilevante calo del numero degli infortuni mortali. Si tratta di un risultato che certamente non sminuisce la gravita`del problema, ma che dimostra comunque che l`impegno e le azioni della categoria sul fronte della tutela della sicurezza dei lavoratori stanno andando nella direzione giusta”.

Buzzetti ha poi delineato l`andamento del settore nello scorso anno e illustrato le previsioni dell`Ance per il 2008.

“Analogamente a quanto accaduto in questi ultimi anni - ha spiegato il presidente dell`Ance - anche nel 2007 la crescita e` stata trainata dall`edilizia: sia quella residenziale, che ha fatto segnare un incremento dell`1,6%, soprattutto per effetto del buon andamento del comparto della riqualificazione, sia quella non residenziale, cresciuta del 2,8% rispetto al 2006. Ancora pesantemente negativo e`stato invece l`andamento degli investimenti in opere pubbliche, in calo dal 2005, e che nell`ultimo anno sono diminuiti del 2,9%”.

Secondo le stime Ance anche il 2008 sara` in crescita (+0,6%),ma si assistera` a un cambiamento di scenario nei singoli comparti. "Per quest`anno prevediamo la fine del trend negativo delle opere pubbliche, che si tradurra` in un +0,1% rispetto al 2007 ha dichiarato infatti Buzzetti - mentre cominceranno a manifestarsi segnali di rallentamento nell`edilizia privata". Nel 2008, come si legge nell`Osservatorio Ance, gli investimenti in abitazioni faranno registrare infatti un incremento piu` contenuto rispetto al 2007 (+1,3%), mentre per l`edilizia non residenziale e` atteso un calo dello 0,3%.

La fine della caduta delle opere pubbliche e la contrazione dell`edilizia privata rappresentano due fenomeni importanti su cui, come ha sottolineato Buzzetti, va fatta una riflessione. "E` sicuramente positivo che si fermi la caduta degli investimenti in opere pubbliche, ma certo - ha sottolineato il presidente dei costruttori - questo primo segnale non basta. Non e` pensabile accontentarsi dei bassi livelli di investimento di questi ultimi anni, e` necessario invece che si apra una fase di vera ripresa degli investimenti in infrastrutture, che noi ci aspettiamo sulla base sia dell`aumento di risorse previsto dalle ultime Finanziarie sia della dichiarata intenzione del nuovo governo di accelerare tempi di decisione e procedure di spesa per il concreto avvio di nuovi e consistenti programmi infrastrutturali`. Nel nostro Paese non e` sufficiente infatti, aumentare gli stanziamenti per nuove infrastrutture, dal momento che troppa incertezza e troppa opacita` nelle procedure burocratiche continuano a frenare il concreto utilizzo delle risorse disponibili".

Quello che serve in primo luogo, come ha sostenuto con forza il presidente dell`Ance, e` un vero scatto di efficienza da parte di tutto il sistema amministrativo, che miri a potenziare i profili della responsabilita` e della cultura del risultato, per far si` che si superi la pesante incertezza che oggi caratterizza la realizzazione delle opere anche quando ne e` sicuro il relativo stanziamento.

Una prospettiva allarmante, aggravata dal fatto che il nostro Paese continua a essere in forte ritardo rispetto al resto d`Europa sul fronte sia della dotazione che dell`efficienza infrastrutturale. "Non dimentichiamo che negli ultimi 10 anni, solo per allinearci agli altri paesi europei - ha detto Buzzetti - avremmo dovuto investire circa 12 miliardi di euro in piu` all`anno rispetto a quanto abbiamo realmente speso. Questo significa che, con 120 miliardi di euro, avremmo potuto realizzare 4 linee Tav Torino-Napoli, 40 metropolitane C di Roma, 20 ponti sullo Stretto di Messina o ristrutturare tutti gli ospedali italiani".

E sempre in tema di infrastrutture Buzzetti ha sottolineato la necessita` che vengano adottati meccanismi di compensazione per far fronte ai rincari, in alcuni casi assai rilevanti, dei costi dei materiali da costruzione. Un problema fortemente avvertito dalle imprese impegnate nella realizzazione di opere pubbliche di durata pluriennale - ha sottolineato infatti il presidente dei costruttori - che in alcuni casi faticano a far fronte agli impegni contrattuali a causa di rincari imprevisti delle materie prime.

Altrettanto chiara la posizione espressa da Buzzetti sul fronte dell`edilizia privata. "La prevista contrazione nella produzione di nuove abitazioni - ha sottolineato il presidente dei costruttori - rischia di arrestare un processo di risposta del settore, proseguito in questi anni, alla forte domanda di casa presente nel Paese e certo non ancora esaurita".

La tenuta della domanda, come emerge dall`Osservatorio congiunturale Ance, trova conferma sia nel fatto che alla flessione del numero di compravendite di abitazioni registrato nel 2007 (-4,6% secondo l`Agenzia del Territorio) non si e` accompagnato un contestuale calo dei prezzi, sia nel rilevante incremento della dimensione del mercato dei mutui (il cui ammontare complessivo e` passato dai 55 miliardi del 1996 agli oltre 283 miliardi del 2007). "Due elementi importanti - ha spiegato Buzzetti - che dimostrano come le famiglie continuino a cercare casa, seppure con una crescente difficolta` per la riduzione del potere di acquisto del proprio reddito“.