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Parlamento europeo: presentata la strategia per il mercato unico varata dalla Commissione

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Bienkowska si esprime contro la regolamentazione eccessiva e frammentata delle professioni: “Ostacola l’accesso a nuovi mercati e la mobilità transfrontaliera”


Lo scorso 1° dicembre la commissaria europea per il mercato interno, PMI, Elżbieta Bieńkowska, ha presentato alla commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento europeo la strategia per il mercato unico varata dalla Commissione a fine ottobre. La commissaria si è soffermata sulle tre linee d’azione che contraddistinguono la strategia: nuove e migliori opportunità, ammodernamento dell’economia e conseguimento dei risultati.
 
Il primo punto riguarderà sia consumatori che fornitori di servizi. In particolare l’azione sarà rivolta a PMI, start-up e nuovi imprenditori attraverso interventi quali il miglioramento degli ostacoli burocratici, che impediscono e rallentano le iniziative private, le agevolazioni per gli imprenditori in cerca di una seconda opportunità, il diritto unificato in materia di economia collaborativa e lo sviluppo di un’economia di tipo circolare che abbia tra gli obiettivi principali la sostenibilità.
 
L’ammodernamento teso a migliorare la competitività industriale riguarderà, invece, la digitalizzazione dell’intero comparto, la modernizzazione del sistema di standardizzazione, per rispondere più velocemente alle innovazioni tecnologiche, la proprietà intellettuale per proteggere le innovazioni e la nuova proposta di un passaporto per i servizi, al fine di semplificare le attività transfrontaliere delle imprese.
 
Il conseguimento dei risultati, terza linea d’azione, sarà frutto della sinergia tra tutti gli attori coinvolti che permetterà di avere un orientamento comune per l’applicazione delle norme indicate nella strategia.
 
Per quanto riguarda le professioni, “la presenza all’interno dell’Unione di circa 5.000 professioni regolamentate genera una regolamentazione eccessiva e frammentata, che ostacola la risoluzione unica e definitiva delle barriere all’accesso di nuovi mercati, le possibilità di crescita, le opportunità di mobilità transfrontaliera per imprese e professionisti e l’erogazione a livello transfrontaliero di servizi alle imprese”, ha dichiarato Bieńkowska.
Includendo tra le professioni regolamentate qualsiasi professione il cui accesso o esercizio sia soggetto al possesso di una data qualifica (dagli acconciatori agli architetti, dagli spedizionieri ai chirurghi), la commissaria ha confutato le argomentazioni apportate dai deputati per cui deregolamentare significa mettere a rischio la sicurezza e la qualità del servizio.
Queste tesi - ha affermato Bieńkowska - sono le stesse ripetute dalle associazioni professionali di tutti gli Stati membri che vogliono proteggere il loro mercato”. Ma, pur riconoscendo situazioni e sensibilità diverse esistenti nei diversi Stati membri e l’effettiva particolarità di alcune professioni, la commissaria ha dichiarato che si andrà verso la deregolamentazione dei servizi e delle professioni in Europa.