Sono quasi 1400 i Comuni che, grazie alle nuove clausole di salvaguardia varate dalla Conferenza stato-città, beneficeranno di uno 'sconto' sul patto di stabilità rispetto alla previsione iniziale della legge di stabilità.
Il nuovo sistema, che troverà un'applicazione differenziata a seconda della dimensione dei municipi, è frutto dell'intesa raggiunta la settimana scorsa in Conferenza stato-città e utilizza 350 dei 480 milioni di «extra dote» per gli enti locali individuata con la legge di stabilità, mentre gli altri 130 milioni vengono assegnati a Milano (110 al comune e 20 alla provincia), per onorare l'impegno statale ad aiutare la città impegnata nelle realizzazioni per l'Expo.
In pratica il meccanismo introdotto dal Dpcm introduce tre clausole di salvaguardia, che impediscono all'obiettivo assegnato a ogni Comune, calcolato come previsto dall'art. 1 comma 87 e ss. della Legge 220/2010, di superare una percentuale della spesa corrente.
Il tetto è stato fissato al 10,5% nei comuni sopra i 200 mila abitanti, al 7% in quelli fra 10 mila e 200 mila, fino al 5,4% nei Comuni più piccoli soggetti al patto, quelli fra 5mila e 10mila abitanti. Un sistema che ha il pregio di misurare le richieste del patto sulle forze (e le dimensioni) effettive dei bilanci comunali e concentra gli sconti sui Comuni più piccoli.