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Piano Casa, Ammortizzatori Sociali e Grandi Infrastrutture per combattere la Crisi

Lavori pubblici di
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Il Ministro Tremonti e ilo Presidente Formigoni mettono a punto idee, iniziative e strumenti per contrastare la crisi


"La crisi finanziaria, diventata crisi economica, non deve diventare crisi sociale. E' volontà di tutti e abbiamo gli strumenti per centrare questo obiettivo. Nessuno sarà lasciato solo".

Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, al termine della colazione di lavoro, al Belvedere del 31mo piano del Palazzo Pirelli, con il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti e una sessantina di leader dell'economia lombarda (membri del Patto per lo Sviluppo o protagonisti del Comitato strategico per la competitività).

Presenti, tra gli altri, Emma Marcegaglia, Diana Bracco, Marco Tronchetti Provera, Ennio Doris, Alberto Bombassei, Giuseppe Fontana, Salvatore Ligresti, Massimo Ponzellini, Carlo Pesenti, Giuseppe Guzzetti, Roberto Mazzotta, Carlo Sangalli, Paolo Galassi, Francesco Bettoni, Giorgio Squinzi, Beatrice Trussardi.

Un incontro che Formigoni ha voluto per discutere e approfondire le dinamiche della crisi in atto e mettere a punto idee, iniziative e strumenti per contrastarla.

Il presidente era affiancato dal vicepresidente e assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni, e dagli assessori Davide Boni (Territorio e Urbanistica), Massimo Buscemi (Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo sostenibile), Raffaele Cattaneo (Infrastrutture e Mobilità), Romano Colozzi (Risorse e Finanze), Romano La Russa (Industria, PMI e Cooperazione) e Mario Scotti (Casa e Opere pubbliche), oltre al sottosegretario Marcello Raimondi.

Formigoni ha anche chiesto e ottenuto dal ministro Tremonti l'assicurazione che nel giro di una settimana, quindi entro la fine di marzo, saranno chiusi gli accordi operativi tra Stato e Regioni sugli ammortizzatori sociali(2/3 dal Governo e 1/3 dalla Regioni).

"Sarà quindi effettivo - ha precisato il presidente - il trasferimento di 1,5 miliardi alla Regione Lombardia per la cassa integrazione, prevista per circa 85/90mila lavoratori. Si prevede infatti un aumento del 2% di disoccupati: ma appunto abbiamo risorse per garantire a tutti un reddito".

Formigoni ha ricordato anche le misure già messe in campo da Regione Lombardia: "Le garanzie per 3 miliardi di crediti alle piccole imprese, oltre ai finanziamenti diretti all'innovazione e all'internazionalizzazone; gli 11 miliardi di investimenti programmati per le grandi infrastrutture, strade e ospedali, da qui al 2015, data dell'Expo, per le quali non un giorno è stato perso dal Tavolo Lombardia".

A questo Tavolo, presieduto dallo stesso Formigoni, competono appunto le opere infrastrutturali per Expo. Così come importanti per concorrere a contrastare la crisi e ad agevolare le imprese sono le misure di semplificazione burocratica (che fanno risparmiare tempo) e l'ulteriore velocizzazione dei pagamenti: "Il nostro sistema sanitario - ha spiegato Formigoni - paga i fornitori mediamente a 90 giorni, contro una media nazionale di 300 giorni. Si tratta di una performance rilevantissima, tanto più se si considera che siamo all'interno di un sistema sanitario che ha un bilancio di oltre 22 miliardi di euro".

"Si è parlato anche del Piano casa del Governo - ha confermato poi il presidente lombardo - in termini positivi, sia da parte del Governo stesso che lo ha proposto, sia da parte di molti intervenuti. Anche di questo parleremo in un incontro con il Presidente del Consiglio. Si tratta di una possibilità positiva per la nostra economia; sappiamo che occorre un accordo Stato-Regioni perché siano rispettate le competenze dell'uno e delle altre".

Formigoni si è detto infine "molto soddisfatto di questo incontro che ha mostrato una grande compattezza del nostro sistema, la consapevolezza che si è più forti se si è uniti, la decisione effettiva di remare tutti nella stessa direzione".

Il presidente ha parlato con favore di "imprenditori che reagiscono bene anche con risorse personali", di "diffuso senso di responsabilità e volontà di cooperare". Quanto alle banche, "dall'incontro di oggi mi sono sembrate consapevoli che da loro ci aspettiamo molto, ci aspettiamo che diano fiducia e liquidità alle imprese serie che se lo meritano".

E ha citato ancora una volta l'esempio di un'acciaieria di Brescia che, con l'accordo dei lavoratori, ha trasferito la produzione dal giorno alle ore notturne, quando l'energia (che si usa in gran quantità per questi impianti) costa meno, salvando così i posti di lavoro.