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Piano Casa: cosa chiedono gli agenti immobiliari?

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Piano Casa: cosa chiedono gli agenti immobiliari?
Vista l’incidenza sul mercato immobiliare dell’altro numero di residenti stranieri, FIAIP chiede un’accelerazione sul Piano Casa. Vediamo insieme perché

Il tema dell’abitare e della sicurezza urbana torna al centro del dibattito politico ed economico. Durante il convegno “Economia della sicurezza e politiche dell’accoglienza” alla Camera dei Deputati, l’attenzione è stata focalizzata su come la struttura sociale delle città incida sul mercato immobiliare. L’iniziativa, promossa dal deputato Andrea de Bertoldi, ha coinvolto figure di rilievo tra istituzioni, associazioni di categoria e rappresentanti del settore immobiliare e sociale.
Il Presidente Nazionale FIAIP, Gian Battista Baccarini, ha presentato i risultati di un’indagine del Centro Studi FIAIP, che evidenzia un legame concreto tra alta concentrazione di residenti stranieri e percezioni negative, sociali ed economiche, nei quartieri delle principali città italiane, con impatti diretti sulla domanda e sui prezzi degli immobili. “Dalla nostra indagine emerge quanto sia indispensabile accelerare nella definizione di un Piano Nazionale sulla Casa - ha dichiarato Baccarini - che includa politiche per migliorare la qualità urbana e dei servizi, con un ERP ed ERS di qualità e incentivi economici e fiscali mirati. Ringraziamo l’onorevole de Bertoldi per la lodevole iniziativa e confermiamo la nostra disponibilità a collaborare su temi fondamentali per la comunità e il mercato immobiliare”.

Piano Casa: i risultati dell’indagine di Fiaip

L’indagine ha coinvolto 1.000 agenti immobiliari tra Torino, Roma e Napoli. A Torino, il 76% degli intervistati segnala nei quartieri a maggiore presenza di residenti stranieri (Milano Barriera, Aurora, San Donato) un calo della domanda di abitazioni tra 7% e 10%, con conseguente diminuzione dei valori. A Roma, l’82% degli agenti indica un calo tra 9% e 12% nei quartieri come Grottarossa Ovest, Esquilino, Torre Angela e Borghesiana. A Napoli, l’86% degli operatori rileva un calo tra 10% e 13% in zone come Secondigliano, Ponticelli, Scampia, Forcella e Quartieri Spagnoli.
“I dati confermano come l’alta concentrazione di residenti stranieri in specifici quartieri influenzi percezioni sociali ed economiche negative, portando alla stigmatizzazione delle aree e alla riduzione dei valori immobiliari”, conclude Baccarini, sottolineando la necessità di politiche mirate per recuperare attrattività e qualità urbana.