Un investimento senza precedenti per accompagnare famiglie, imprese e territori nella sfida della transizione ecologica. Con il Piano Sociale per il Clima, l’Italia punta a trasformare il cambiamento in opportunità, mettendo le persone al centro delle politiche ambientali ed economiche. Il documento, elaborato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dopo una fase di revisione è pronto per essere inviato alla Commissione europea.
Il Piano nasce dal lavoro congiunto di un Gruppo Tecnico di Lavoro e delle diverse amministrazioni coinvolte, con l’obiettivo di garantire equità sociale, sostenere le fragilità e promuovere innovazione e sviluppo territoriale.
“La transizione ecologica non può lasciare indietro nessuno. Con questo Piano investiamo risorse senza precedenti per aiutare famiglie e imprese a reggere l’impatto dei cambiamenti e cogliere le opportunità di un’Italia più moderna, giusta e sostenibile”, ha dichiarato il Ministro Gilberto Pichetto.
Piano Sociale per il Clima: la ripartizione delle risorse
Le misure previste si articolano su due assi principali: edilizia e mobilità. Nel dettaglio:
- 3,2 miliardi per la riqualificazione energetica di edifici ERP in classe F e G e di quelli di microimprese vulnerabili, con un risparmio atteso di circa 250 milioni l’anno: 125 milioni per oltre 210.000 famiglie e 131 milioni per più di 80.000 microimprese:
- 1,375 miliardi per potenziare il Bonus Sociale Gas Plus;
- 3,105 miliardi per servizi di mobilità pubblica e hub di prossimità nelle aree svantaggiate;
- 1,74 miliardi per la misura “Il Mio Conto Mobilità”, con portafogli digitali destinati a persone in condizioni di povertà dei trasporti.
“Questo Piano è frutto di un confronto rigoroso e trasparente con amministrazioni, territori, parti sociali e stakeholder. È un tassello fondamentale della strategia italiana per una transizione verde giusta, che tenga insieme crescita economica, tutela ambientale e coesione sociale”, ha aggiunto Pichetto.
Il documento sarà ora trasmesso a Bruxelles, in linea con le scadenze previste, così da garantire l’attivazione degli interventi entro i tempi stabiliti e la piena operatività delle misure dal 2026 al 2032.