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Piste ciclabili: nelle Marche un progetto innovativo

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Piste ciclabili: nelle Marche un progetto innovativo
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“Tutto questo fa parte di un’idea delle Marche completamente diversa, a basso impatto ambientale”, ha sottolineato la vicepresidente della Regione, Anna Casini, in sede di presentazione

Il tanto discusso Bonus Bici incentiva la mobilità verde, ma spesso a mancare sono le piste ciclabili sulle quali viaggiare in sicurezza. Un esempio virtuoso, in questo senso, arriva dalle Marche. Vediamo in cosa consiste.

“E’ un grande progetto di mobilità sostenibile e di interconnessione di tutto il territorio regionale. Attraverso questo progetto di qualità, abbiamo dato a cittadini e turisti quell’immagine forte dell’ambiente sano e dei paesaggi bellissimi della nostra regione. Oltre a collegare i tratti ciclabili esistenti, abbiamo voluto anche utilizzare un linguaggio comune fatto di segnaletica e indicazioni che raccontano un progetto unitario, con lunghi percorsi e punti di interesse, in grado di accompagnare e guidare chi va in bicicletta. Inoltre, grazie all’interconnessione con il sistema delle ferrovie è possibile portare sul treno gratuitamente la propria bicicletta e in futuro con i treni più moderni addirittura di ricaricare la batteria delle bici con pedalata assistita”. Così il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, insieme con la vicepresidente Anna Casini, ha presentato le linee guida per la realizzazione e la segnaletica della rete ciclabile regionale.

Rete ciclabile nelle Marche: i dettagli del progetto

Le linee guida costituiscono il riferimento regionale per favorire un approccio unitario, omogeneo e condiviso di supporto alla pianificazione e alla programmazione di azioni e interventi volti allo sviluppo della mobilità sostenibile. Un valido supporto tecnico alle strutture regionali e agli Enti locali che promuovono azioni in materia di mobilità ciclistica, quali: viabilità, promozione turistica, strategia sostenibile, aree protette, agricoltura ed educazione ambientale.

“Tutto questo fa parte di un’idea delle Marche completamente diversa, a basso impatto ambientale - ha sottolineato Anna Casini -, e non a caso abbiamo pensato alle ciclabili come delle vere e proprie infrastrutture, andando incontro ad un turismo interessato alle aree interneattraverso le intersezioni con le aree costiere”.

Le linee guida contengono indicazioni sull’articolazione delle ciclovie, segnaletica e attrezzature a corredo delle ciclovie.

La Ciclovia delle Marche prevede un asse costiero (nod-sud) di carattere nazionale, che percorre il litorale adriatico, e 12 direttrici trasversali (est-ovest), che collegano l’adriatica con le aree interne, risalendo le principali vallate fluviali: un impianto “a pettine” che consentirà, attraverso la mobilità dolce, il collegamento delle aree interne con la costa, con evidenti ritorni non solo in termini di turismo, ma anche di qualità della vita.

La Regione Marche è capofila delle Regioni adriatiche interessate dalla Ciclovia turistica nazionale Adriatica. Alcuni dati sulla Ciclovia Adriatica: 1.127 km totali, 99 Comuni attraversati, 17 Province, 6 Regioni. Costo complessivo dell’opera 250 M€ di cui 16 già assegnati dal MIT. Le Marche sono attraversate per intero dall’infrastruttura (297 km totali). Ad oggi 166 km sono stati finanziati e realizzati/in corso di realizzazione e 131 km sono da finanziare. I finanziamenti regionali attivati negli ultimi 5 anni sono 14,3 M€. Il costo stimato per il completamento dell’Adriatica (parte regionale) ammonta a 53 Mln di euro.