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Pnrr: professionisti in Senato, ecco cosa chiedono

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Pnrr: professionisti in Senato, ecco cosa chiedono
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Dopo aver ricordato l’importanza di portare a termine il Pnrr con rapidità ed efficienza, Confprofessioni si è soffermata su alcune tematiche specifiche

Confprofessioni è stata ricevuta in audizione presso le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Istruzione Pubblica e Beni Culturali del Senato. La Confederazione ha parlato del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Leggiamo i contenuti dell’intervento.

“Il PNRR va portato a termine con la massima efficienza, senza i ritardi e gli sprechi che in passato hanno impedito al nostro Paese un ottimale utilizzo delle risorse europee”. Lo ha affermato il presidente, Gaetano Stella, esprimendo apprezzamento per il decreto-legge sulle misure urgenti per l’attuazione del Piano. Stella ha presentato le osservazioni dei liberi professionisti sulle misure previste dal decreto su pubblica amministrazione, fisco e scuola.

Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, “nel futuro dovrà essere più qualificata e dinamica, ma anche più snella e più aperta alla cooperazione orizzontale con il settore privato - ha argomentato Stella -. Sin dalla sua prima elaborazione, il PNRR ha investito sul reclutamento di professionisti ed esperti che possono apportare competenze tecniche avanzate e aggiornate, oltre a un approccio orientato al pragmatismo e all’efficienza”. Tuttavia, il presidente di Confprofessioni ha espresso perplessità per il coinvolgimento organico dei professionisti, così come previsto dal decreto: “La collaborazione tra professionisti e pubblica amministrazione dovrebbe avvenire, seppure in forma altamente coordinata, nel rispetto del carattere libero e indipendente del lavoro professionale. Il coinvolgimento organico implica, al contrario, una confusione di ruoli che rischia di riproporre una visione della P.A. ormai superata”.

Il comparto libero professionale, poi, è direttamente impattato dalle misure in materia finanziaria e fiscale che vengono introdotte dal decreto. In particolare, Stella ha puntato i fari sulle sanzioni per chi non accetta pagamenti elettronici e sull’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica: “In questi ultimi anni, i liberi professionisti hanno dovuto sostenere ingenti investimenti in digitalizzazione per far fronte alle crescenti richieste dell’amministrazione finanziaria. Eppure, i professionisti sono stati esclusi da parte significativa delle agevolazioni previste per fronteggiare i costi della digitalizzazione”.

Focus sulle questioni POS e scuola

L’introduzione dell’obbligo del POS impone, infatti, un ulteriore onere a carico dei professionisti. Per questo motivo, da subito, Confprofessioni ha chiesto che vengano imposti limiti alle commissioni. “Ma più in generale sono necessari interventi strutturali per evitare che i costi della transizione digitale gravino esclusivamente su imprese e professionisti”, ha dichiarato Stella. D’altro canto, per Confprofessioni la fatturazione elettronica avrà successo solo quando genererà un concreto beneficio, in termini di semplificazione degli adempimenti, non solo per la pubblica amministrazione, ma anche per le imprese, i professionisti e i cittadini. “A tal fine è necessario proseguire nel processo di digitalizzazione delle fatture rendendolo universale, con l’obiettivo di dare concreto compimento al principio once only”, ha puntualizzato il presidente.

Una parte consistente del decreto, infine, è dedicata alla scuola. “Il PNRR disegna la scuola del futuro, che sarà rinnovata sotto il profilo delle strutture, della formazione degli insegnanti e delle competenze degli studenti. In questo scenario innovativo - ha spiegato Stella -, i professionisti avranno un ruolo importante per creare un dialogo tra la scuola media secondaria e il mondo del lavoro, così da offrire un miglior orientamento professionale agli studenti”. Inoltre, secondo Confprofessioni, un più intenso dialogo tra professioni e università potrà contribuire ad aggiornare i saperi e i percorsi formativi, indirizzandoli verso l’innovazione delle competenze professionali. “Per formare figure professionali in sintonia con le nuove domande che la società pone e per arricchire l’offerta formativa delle lauree professionalizzanti - ha concluso Stella -, sarà necessario aprire le porte della docenza universitaria all’apporto di professionisti ed esperti esterni ai ruoli”.

 

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