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Politiche abitative: La ricetta dei Comuni per l’emergenza

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Politiche abitative: La ricetta dei Comuni per l’emergenza
Gli amministratori di oltre 40 città italiane chiedono risorse certe e un vero piano casa nazionale per affrontare la crescente crisi abitativa. I dettagli

Nel dibattito nazionale torna a farsi sentire un tema che pesa sempre di più sulla vita delle città: le politiche abitative. E mentre il governo rinvia scelte decisive, una rete di amministratori locali rilancia la propria voce con determinazione. Il loro obiettivo è chiaro, ma il percorso per raggiungerlo è tutt’altro che semplice. Ecco perché la loro ultima presa di posizione sta facendo discutere e promette di aprire nuovi scenari.
A parlare sono gli assessori alle politiche abitative di oltre 40 città italiane, riuniti nell’alleanza municipalistaper il diritto alla casa. Un gruppo che negli ultimi anni ha messo a punto cinque proposte per un piano casa nazionale e che più volte ha manifestato a Roma per ottenere un confronto con il Ministro Salvini. Richiesta, quest’ultima, che si è fatta ancora più pressante dopo l’ammissione dello stesso ministro: il piano casa sarebbe “scoperto finanziariamente” per il 2026 e partirebbe soltanto nel 2027, con una dotazione di 660 milioni per tutto il Paese.

Politiche abitative: le proposte dei Comuni

“Siamo contenti della centralità che ha finalmente assunto la casa nell’agenda politica”, sottolineano gli assessori, ricordando gli interventi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Sindaco di Bologna Matteo Lepore e del Presidente dell’Anci, Gaetano Manfredi. Quest’ultimo, nella relazione di apertura dell’Assemblea Anci, ha rimarcato le difficoltà dei Comuni a più alta tensione abitativa e ha ribadito che “il piano casa non è una spesa, è un investimento”.
Gli amministratori locali evidenziano come molte città stiano già mettendo in campo Piani per l’Abitare milionari con fondi propri. Ma senza risorse statali stabili non è possibile affrontare interventi strutturali: dalla riqualificazione dei 190.000 alloggi Erp oggi vuoti per mancanza di manutenzione, all’acquisizione di immobili inutilizzati, fino al ripristino dei finanziamenti al Fondo Nazionale Locazione e al Fondo Morosi Incolpevoli. Tra le priorità anche un sostegno dedicato alle persone senza dimora.
Sul fronte degli affitti brevi turistici, gli assessori ricordano che i Comuni stanno intervenendo con gli strumenti urbanistici disponibili, ma che occorre una norma nazionale capace di fissare limiti chiari e riequilibrare il rapporto tra posti letto per turisti e posti letto per residenti.
“Garantire il diritto alla casa significa garantire il diritto al lavoro, alla salute, allo studio”, ribadiscono. Da qui l’appello: più risorse già dalla prossima legge di bilancio e un incontro con il governo per discutere finalmente di un piano casa nazionale all’altezza delle esigenze del Paese.