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Politiche urbane: cosa ne pensano gli architetti?

Urbanistica di
Politiche urbane: cosa ne pensano gli architetti?
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Miceli, presidente del Cnappc, commenta l’operato del Governo sul fronte delle politiche urbane e svela come dovrebbero essere le città del futuro

Il Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Francesco Miceli, s’è espresso in materia di politiche urbane, commentando l’operato del Governo.

“Le politiche per le città hanno una valenza strategica soprattutto in questo periodo, nel quale bisogna lavorare alla ripresa del Paese. Bene fa il Ministro Giovannini ad evidenziare il ruolo strategico delle città, cogliendo gli spunti e gli stimoli che da tempo provengono dagli architetti, anche riguardo al rilancio del Comitato Interministeriale per le Politiche Urbane (CIPU). La crisi attuale può costituire un'opportunità per ripensare il modello di città del prossimo futuro”.

Le città del futuro secondo gli architetti

“Ci auguriamo - ha continuato Miceli - che già nell’iter di conversione del DL Rigenerazione, in discussione al Senato, siano indicati elementi volti a realizzare la città del domani, che deve essere policentrica e non più configurata dalla divisione tra un centro e una periferia. La città policentrica è il modello che può consentire un effettivo miglioramento della qualità della vita. La città del prossimo futuro dovrà essere più intelligente, più efficiente e più fluida, in grado di avere la capacità di connettere tutti gli spazi e i luoghi urbani, e di rispondere, quindi, alle nuove esigenze ed ai processi di cambiamento in atto, in buona sostanza bisogna porre il cittadino al centro delle politiche urbane”.

“Si tratta, in sintesi - conclude Miceli - di realizzare la città 'arcipelago' o 'da 15 minuti', teorizzata da Carlos Moreno, che si basa, infatti, sulla possibilità, per ogni cittadino, di avere tutti i servizi di cui necessita ad una distanza massima di 15 minuti in bici o a piedi”.