Se sei un imprenditore, questo aggiornamento normativo ti riguarda da vicino. La polizza catastrofale non è più solo un tema tecnico per addetti ai lavori: è una scadenza concreta, con obblighi differenziati e conseguenze reali. Capire chi deve fare cosa, e quando, può fare la differenza. Scopriamo le novità introdotte dal recente Decreto Legge e come orientarsi per evitare sanzioni o blocchi operativi.
Polizza catastrofale: chi deve assicurarsi e quando?
La novità principale è la rimodulazione delle scadenze in base alla dimensione dell’impresa:
- le grandi imprese, secondo la Direttiva UE 2023/2775, dovevano essere già coperte entro il 31 marzo 2025;
- le medie imprese, come definite dalla Raccomandazione 2003/361/CE, hanno tempo fino al 1° ottobre 2025;
- per piccole e microimprese, il termine slitta al 31 dicembre 2025.
Polizza catastrofale: le novità del nuovo decreto
La norma, convertita nella Legge 27 maggio 2025 n. 78, va oltre la semplice proroga. Tra i punti più rilevanti:
- sanzioni proporzionate: scatteranno solo a partire dalla data prevista per ciascuna categoria. Per le grandi imprese, ad esempio, l'effetto delle sanzioni parte dal 30 giugno 2025.
- immobili con difformità: copertura obbligatoria anche per edifici oggetto di sanatoria o in regolarizzazione, purché esistano (o siano esistiti) titoli edilizi.
- assicurazione di beni in locazione o non di proprietà: se l’impresa assicura beni di terzi usati nella propria attività, il risarcimento va al proprietario. Tuttavia, l’impresa può ottenere un rimborso dei premi e fino al 40% dell’indennizzo come risarcimento per il mancato utilizzo del bene.
- controllo sui prezzi: il Garante per la sorveglianza dei prezzi, insieme a IVASS, vigilerà sull’andamento dei premi per evitare rincari ingiustificati.
Polizza catastrofale: per l’Ance serve chiarezza
L’Ance ha accolto con favore alcuni chiarimenti, ma rimangono zone d’ombra. Si attendono interpretazioni ufficiali per sciogliere i dubbi ancora aperti.
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