Pompe di calore: l’inclusione nella proroga del 55% è vitale per la sopravvivenza del settore

Energie rinnovabili di Marco Zibetti
Tali tecnologie al momento attuale rischiano di rimanere senza alcun incentivo fiscale in assenza di un conto energia termico attivo e di nuove tariffazioni elettriche per le pompe di calore


Co.Aer, Associazione Costruttori apparecchiature ed impianti per la climatizzazione e pompe di calore, federata ad ANIMA, richiama l’attenzione del Governo e delle Autorità sulla grave esclusione dall’incentivazione del 55% delle pompe di calore.

Tali tecnologie al momento attuale rischiano di rimanere senza alcun incentivo fiscale in assenza di un conto energia termico attivo e di nuove tariffazioni elettriche per le pompe di calore.

Non abbiamo alcuna garanzia che il conto energia termico possa supportare il manifatturiero italiano delle pompe di calore - dichiara Bruno Bellò, Presidente Co.Aer -. Rischiamo un “effetto esodati” anche per le nostre tecnologie più efficienti e innovative. Le motivazioni principali sono la scarsa remunerabilità, la non operatività ad oggi e la mancanza di una tariffa elettrica dedicata per le pompe di calore, prevista nello stesso conto energia termico.

Al momento lo strumento esiste ma non è applicabile né preventivabili i benefici per chi installa tali tecnologie - conclude Bellò - La richiesta esplicita degli imprenditori è che i due sistemi di incentivazione coesistano almeno fino a quando non sarà attivo ed efficiente il conto energia termico perciò almeno fino al 31 dicembre 2013”.


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