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Prevenzione sismica: la nuova mappa per azioni mirate

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Prevenzione sismica: la nuova mappa per azioni mirate
Una nuova mappatura nazionale per la prevenzione sismica integra rischio, vulnerabilità ed efficienza energetica per orientare gli interventi prioritari

La prevenzione sismica è un’urgenza concreta che in Italia tocca milioni di edifici (e di vite) e che oggi trova nuovi strumenti per essere affrontata con metodo. Un modello di mappatura aggiornato, presentato in occasione della VIII Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica, ridisegna infatti la fotografia del rischio sul territorio e apre la strada a scelte più mirate. Un quadro destinato a incidere profondamente sulle future politiche di riqualificazione.
Il nuovo sistema, realizzato dal Dipartimento Casa Italia insieme a PLINIVS APS sotto la guida del professor Giulio Zuccaro, integra per la prima volta rischio sismico, idrogeologico, climatico e dati energetici. L’obiettivo è indirizzare gli interventi dove servono davvero, evitando sprechi e cogliendo l’occasione offerta dalla Direttiva Green.
Secondo la mappatura, Lombardia, Piemonte e Sicilia concentrano il maggior numero di edifici residenziali nelle classi di rischio più elevate. Le analisi, basate su celle di 1 km², evidenziano come la capacità di programmare gli interventi dipenda dalla conoscenza del territorio e dalla possibilità di trasformare i dati in priorità operative.
Il Ministro Tommaso Foti ha definito l’integrazione tra efficienza energetica e sicurezza strutturale “cruciale”, ricordando come il PNRR abbia già attivato oltre 2,3 miliardi per adeguamento e miglioramento sismico. “I risultati sono già concreti”, ha aggiunto, citando i 245 interventi conclusi su scuole, luoghi di culto e ospedali.

Prevenzione sismica: ecco i numeri

Nonostante il grande impatto del Superbonus, solo il 40% degli interventi si è concentrato nelle zone a rischio più elevato, e in pochi casi con misure antisismiche dedicate. Eppure, come mostra uno studio ReLUIS su edifici reali, combinare efficientamento energetico e interventi strutturali permette risparmi di tempo e un salto di sicurezza fino a 7,5 classi.
Oggi, 18 milioni di edifici necessitano di azioni antisismiche, mentre 5 milioni di immobili privati e 500 mila pubblici dovranno ridurre i consumi del 55% entro il 2030. “L’accoppiamento di queste due esigenze è possibile attraverso la conoscenza del territorio”, osserva il presidente della Fondazione Inarcassa, Andrea Di Maio, auspicando strumenti che permettano investimenti realmente efficaci.
Per il presidente CNI, Angelo Domenico Perrini, “programmare interventi di prevenzione nel medio e lungo periodo è l’unica strada percorribile”, mentre Massimo Crusi (CNAPPC) sottolinea la necessità di integrare sicurezza, energia e rigenerazione urbana in un’unica visione.
La Giornata, con la presenza di Governo, enti tecnici ed europei, ha ribadito la necessità di un approccio coordinato: conoscere, programmare, intervenire. Solo così la prevenzione potrà diventare una strategia strutturale e non più un’emergenza ricorrente.


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