Acquistare un immobile con le agevolazioni ‘prima casa’ è un passo importante, ma attenzione: non rispettare i tempi per il trasferimento della residenza può costare caro. Molti acquirenti, per motivi personali o imprevisti, rischiano di perdere i benefici fiscali senza saperlo. Cosa accade se non si riesce a spostare la residenza entro 18 mesi dall’acquisto? L’Agenzia delle Entrate chiarisce in quali casi è possibile evitare la decadenza e come rimediare prima che sia troppo tardi. Lo fa in risposta a questa domanda posta da una contribuente.
“Quali sono le conseguenze nel caso in cui l’acquirente di un immobile agevolato come ‘prima casa’ non riesca a trasferire la residenza nel Comune dell’immobile entro il termine di 18 mesi dalla data dell’atto?”.
Andrea Santoro risponde su FiscoOggi
Sulla causa di decadenza dell’agevolazione ‘prima casa’ per mancato trasferimento della residenza nel termine di 18 mesi l’Agenzia (risoluzione n. 105/2011) ha precisato che:
- se non è ancora trascorso il termine di 18 mesi, l’acquirente che non può rispettare l’impegno assunto, anche per motivi personali, ha la possibilità di revocare la dichiarazione formulata nell’atto di acquisto e di chiedere, con apposita istanza, la riliquidazione dell’imposta. L’ufficio riliquida l’atto di compravendita e notifica avviso di liquidazione dell’imposta dovuta e degli interessi, senza l’applicazione delle sanzioni;
- se, invece, il contribuente lascia trascorrere il termine di 18 mesi senza trasferire la residenza e senza presentare un’istanza di revoca all’ufficio dell’Agenzia, si verifica la decadenza dall’agevolazione. L’ufficio riliquida l’atto registrato e notifica l’avviso di liquidazione dell’imposta dovuta, degli interessi e della sanzione, eventualmente ridotta in caso di ravvedimento operoso.
