IBT Group, azienda della Green Economy specializzata in sistemi di autoproduzione energetica e partner esclusivo per l’Italia di Capstone Turbine Corporation con sede a Villorba, Treviso, insieme a Spike Renewables, società di ingegneria e ricerca di Firenze, hanno avviato positivamente un progetto di sperimentazione di una turbina a gas con tecnologia cogenerativa – per la produzione combinata di energia elettrica e termica - alimentata ad olio vegetale puro (ad esempio girasole o colza).
La filiera dell’olio vegetale, un combustibile rinnovabile alternativo ai combustibile fossili, è da tempo oggetto di grande interesse per il settore delle agrienergie perché rappresenta un’opzione grazie alla quale i produttori di materie prime possono partecipare direttamente al valore aggiunto del prodotto finale, nel rispetto della sostenibilità ambientale, economica e sociale. L’olio può essere prodotto infatti, con un limitato uso di fertilizzanti, da un’ampia varietà di semi, quali girasole, colza, soia, lino, ecc., nonché da oli vegetali ricostruiti (tramite esterificazione) da sottoprodotti no-food dell’industria alimentare.
Il progetto IBT-Spike si inserisce all’interno di un progetto di innovazione supportato dalla Regione Toscana sugli oli vegetali ricostruiti (Progetto OVEST), ed a valle di un precedente progetto Europeo di trasferimento tecnologico, LIFE-VOICE, coordinato dal Prof. David Chiaramonti, Docente della Facoltà di Ingegneria Meccanica dell’Università di Firenze e ricercatore del CREAR (Centro interdipartimentale di Ricerca per le Energie Alternative e Rinnovabili, Diretto dal Prof. Martelli) dell’Università di Firenze.
All’interno del VOICE, tra numerose altre attività, sono state studiate microturbine a gas naturale da 30 e 60 kW di Capstone Turbine Corporation alimentate ad olio vegetale. Le microturbine sono quindi diventate successivamente oggetto di sviluppo industriale ed ingegneria per il funzionamento continuo e affidabile con questo combustibile rinnovabile.
Nell’ambito del progetto OVEST Silo S.p.A., azienda leader in Italia nella produzione di materie prime alternative per la produzione di biocarburanti, ospita l’impianto presso le sue strutture alimentandolo con varie tipologie di oli vegetali (attualmente olio puro di colza e girasole, successivamente oli vegetali esterificati).
La turbina è stata adattata in modo da superare le principali problematiche relative a questi biocombustibili, quali ad esempio la maggiore viscosità dell’olio vegetale, adattando il circuito del combustibile ed i suoi componenti.
"Le microturbine possono occupare uno spazio interessantissimo nell’ambito della cogenerazione a fonti rinnovabili, sia per la possibilità di realizzare impianti realmente distribuiti sul territorio grazie alla loro piccola taglia, sia per altri aspetti altrettanto importanti. In particolare, queste macchine presentano livelli di emissione di inquinanti estremamente contenuti, ben al di sotto di quelli tipici dei motori a ciclo diesel, e manutenzioni ridotte”: ha commentato il Prof. David Chiaramonti sul progetto.
Infatti, la tecnologia cogenerativa a turbina di Capstone Turbine Corporation, grazie ad uno speciale brevetto con cuscinetti che funzionano ad aria senza l’uso di lubrificanti, offre ulteriori vantaggi rispetto a quelli tipici della cogenerazione, tra i quali: maggiore risparmio energetico, emissioni nocive tra le più basse, flessibilità del range di potenza offerta dalle soluzioni (a partire da 30 kW), altissima efficienza e la possibilità di utilizzo con vari combustibili, quali l’olio vegetale appunto.
A piena potenza il consumo di olio vegetale di una turbina da 30 kW è di circa 11 lt/h corrispondente ad un rendimento elettrico del 27% circa.
Si tratta di un’applicazione particolarmente indicata per serre, piccole farm, agriturismi, ecc. in quanto presenta numerosi e specifici vantaggi economici proprio per il comparto agricolo. Produrre sul posto energia elettrica e calore sufficienti per l’approvvigionamento di una azienda di piccole e medie dimensioni, significa ridurre le emissioni, abbattere i costi ed esplorare così nuove opportunità di reddito, grazie anche ai numerosi incentivi di cui possono beneficiare gli impianti di cogenerazione alimentati con olio vegetale, tra cui i Certificati Verdi.