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Professionisti: come migliorare il DL Semplificazione?

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Professionisti: come migliorare il DL Semplificazione?
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Lavori pubblici ed edilizia al centro delle proposte della Rete delle Professioni Tecniche per rendere davvero efficace l’atteso DL Semplificazione

In questi giorni il DL Semplificazione sta tenendo banco. Si tratta di un provvedimento fondamentale, visti gli annosi problemi di burocrazia con cui cittadini, imprese e professionisti si scontrano ogni giorno.

Proprio dai professionisti arriva una serie di proposte migliorative, presentate nel corso di un’audizione presso le Commissioni riunite 1ª (Affari Costituzionali) e 8ª (Lavori pubblici, comunicazioni) del Senato della Repubblica.

Anche in questa occasione la RPT ha fornito il proprio contributo ai lavori parlamentari, attraverso la presentazione di una memoria che riporta le proposte emendative in massima parte riguardanti le misure in materia di lavori pubblici e di edilizia.

Le proposte della Rete delle Professioni Tecniche

È stata segnalata l’opportunità di introdurre una serie di modifiche al decreto finalizzate ad incentivare gli investimenti pubblici durante il periodo emergenziale, prevedendo per le gare di progettazione di lavori di ingegneria e architettura, sia d’importo sotto soglia che sopra soglia, l’utilizzo delle procedure semplificate già previste per l’affidamento di lavori, servizi e forniture.

La RPT ha allo stesso tempo proposto l’introduzione di disposizioni volte a chiarire e semplificare i contenuti necessari dei livelli di progettazione ed ha ribadito la necessità di rilanciare le attività dei professionisti tecnici, prevedendo, sino al 31 dicembre 2021, l’affidamento prioritario dei servizi di progettazione agli operatori economici di cui all’art. 46, co. 1 del codice e disponendo, pertanto, la opportuna esternalizzazione dell’affidamento della progettazione, allo scopo di qualificare il progetto e di rendere l’iter amministrativo più snello.

Ai Senatori riuniti è stata inoltre segnalata l’urgenza di rendere meno onerosa la partecipazione alle gare di affidamento diretto, senza tuttavia incidere negativamente sulle disposizioni a tutela della legalità e trascurare, in particolare, le misure antimafia.

Successivamente, per superare problematiche relative ai contratti in corso d’opera e per agevolare il lavoro dei professionisti tecnici, è stato previsto che il Collegio Tecnico Consultivo, previsto dal decreto, sia nominato di comune accordo fra Stazione appaltante ed appaltatore e, comunque, composto da soggetti dotati di esperienza pratica nel settore. Al medesimo scopo di favorire le attività dei professionisti e stimolare il mercato, è stata proposta l’istituzione di un Fondo di rotazione per l’affidamento di servizi d’ingegneria ed architettura e la relativa cabina di regia da istituire presso il MIT.

Di particolare rilevanza la modifica relativa alla regolarità fiscale dei concorrenti alla procedura di gara, volta, da un lato a tutelare le posizioni della stazione appaltante e, dall’altro, ad eliminare la possibilità di esclusione dell’operatore economico che non sia in regola con il pagamento di imposte e tasse qualora questi abbia pagato o si sia impegnato a pagare nel corso della procedura di gara.

Sono stati, poi, proposti una serie di interventi volti a dare la massima attuazione agli incentivi in tema di ecobonus e sismabonus: da un'effettiva implementazione del principio di sussidiarietà dalle amministrazioni nei confronti dei professionisti tecnici ad una serie di norme volte a snellire il d.P.R. 380/2001, nelle more della sua integrale riforma.

Gli interventi di modifica hanno inoltre riguardato anche la limitazione del controllo da parte della P.A. sugli Ordini e Collegi territoriali, che, per loro natura, non utilizzano finanza pubblica per il loro funzionamento. Con riguardo agli Ordini e Collegi è stata poi prevista una rimodulazione della propria potestà impositiva entro i limiti strettamente necessari a coprirne le spese di gestione.

Particolare accento è stato posto sulla responsabilità professionale, in particolar modo sul termine di decorrenza dei termini prescrizionali, affinché si eviti ogni potenziale preclusione irragionevole all’attività professionale.

In conclusione, sono state previste una serie di modifiche alle norme proposte atte a favorire l’uso degli strumenti elettronici finalizzati, ad esempio, ad incrementare l’uso della PEC, ed assicurando al completamento dei percorsi di transizione digitale, con l’obiettivo di agevolarne l’operatività e di velocizzare le comunicazioni tra professionista ed amministrazioni.