Progettazione: architetti contro Casa Italia e Demanio

Professione di Marco Zibetti
“Il concorso di progettazione è lo strumento normativo in grado di garantire la qualità delle opere pubbliche”. Questa la premessa del Cnappc. Scopriamo di più

Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori dice la sua sull’accordo sottoscritto tra il Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Agenzia del Demanio. E non sono esattamente parole dolci.

“Il concorso di progettazione è lo strumento normativo in grado di garantire la qualità delle opere pubbliche. Per una corretta articolazione dei ruoli  alle centrali interne di progettazione devono essere assegnati compiti di programmazione e non di progettazione”, commenta il Cnappc.

L’intesa al centro della polemica riguarda l’attuazione di iniziative per la prevenzione e la riduzione del rischio sismico su immobili di interesse strategico. Secondo questo accordo sarà, infatti, la Struttura per la Progettazione di beni e edifici pubblici, spin-off tecnico dell’Agenzia del Demanio, ad assicurare gli interventi di progettazione.

“Abbiamo chiesto un incontro urgente e chiarificatore riguardo a questa decisione che è in controtendenza anche rispetto alla scelta, sempre più spesso presa in considerazione, di utilizzare il concorso di progettazione nell’attuazione degli interventi previsti dal PNRR, in particolare per quelle opere che richiedono una specifica attenzione, come nel caso degli immobili strategici”.

La battaglia degli architetti contro la Centrale unica di Progettazione

“A partire dal 2019 - conclude il Consiglio Nazionale - abbiamo sempre contrastato l’istituzione di una Centrale unica di Progettazione nell’ambito della Pubblica amministrazione, nella convinzione che per la qualità delle prestazioni professionali e la trasparenza nel processo di esecuzione delle opere pubbliche, è indispensabile puntare ad una chiara ed evidente distinzione tra controllori e controllati, riservando ai liberi professionisti la progettazione, ed ai pubblici dipendenti il controllo e la programmazione del processo”.

 

Allerta Covid-19

Inutile nasconderlo. Il Covid-19 continua a far paura. La campagna vaccinale procede, ma nel frattempo la diffusione di nuove varianti del virus aumenta l’incertezza su ciò che succederà nei prossimi mesi.

Non possiamo escludere nuove misure restrittive. Come comportarsi in un contesto del genere? La scelta migliore è quella di farsi trovare pronti ad ogni evenienza.

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