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Progetto Teleriscaldamento A2A Cassano. FIPER: punto di svolta nella politica industriale italiana

Energie rinnovabili di
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Apprezzamento da parte di FIPER per il nuovo progetto A2A di teleriscaldamento che recupera il calore della centrale di Cassano e fornirà attraverso una rete di teleriscaldamento calore ed acqua calda a 370.000 utenze di Milano est


Si riduce la distanza tra la provincia e la città di Milano. La novità di A2A è quella di collegare fonti energetiche presenti sul territorio e convogliarle in ambito urbano.

A testimonianza della tesi secondo cui la prima fonte di energia rinnovabile è quella risparmiata, Fiper condivide il progetto di A2A di recupero del calore industriale prodotto dalla centrale a ciclo combinato dell’impianto di Cassano che fornirà calore ed acqua calda ai cittadini di Milano Est, illustrato da Renato Ravanelli sul Corriere della Sera in data odierna. 

Commenta il presidente FIPER, Walter Righini
:” finalmente una buona notizia, che segna un punto di svolta nella politica industriale ed energetica italiana. Un cambio di mentalità che punta all’efficienza di processo e ad orientare gli investimenti in tecnologie a basso rischio di impresa, che producono importanti effetti occupazionali sul territorio.
Un segnale in controtendenza, che ci avvicina al contesto mitteleuropeo, e ci fa prendere ulteriori distanze rispetto all’assurdità della scelta del Governo di riconoscere gli incentivi sull’energia elettrica prodotta dai futuri 5 impianti da 150 MW elettrici alimentati a biomassa di Enel Green Power. Tra l’altro, quando le ex municipalizzate diventano provinciali o regionali, possono assumere un ruolo di primo piano nella creazione di reti energetiche intelligenti di grandi dimensioni, creando ulteriori economie di scala
”. 

Aggiunge Righini: "Il progetto di A2A di recuperare il calore industriale di un impianto a ciclo combinato rientra in quei grandi progetti di risparmio promossi dal nuovo decreto sui Titoli di Efficienza Energetica e potrà, a nostro avviso, diventare un modello a cui ispirarsi per realizzare reti di teleriscaldamento laddove esiste una dissipazione di calore industriale e una potenziale domanda civile di calore da poter soddisfare. Tra l’altro, l’evoluzione tecnologica, permette di ridurre al minimo le perdite di calore nel trasporto dell’acqua.  Meno di 1° di perdita  per ogni 10 km di rete di teleriscaldamento; ciò significa che dalla centrale di Cassano al cittadino milanese, la temperatura dell’acqua trasportata si reduce all’incirca di soli 2,7-3°!

Conclude Righini: "ci auspichiamo che il nuovo Governo emani in tempi brevi il decreto attuativo (rif. art. 22 del d.lgs. 28/2011) relativo al fondo di garanzia per la realizzazione di reti di teleriscaldamento, in modo tale da stimolare ulteriormente operazioni industriali di questo tipo, che recuperino il calore di processo e avviare nuove reti alimentate a biomasse legnose locali in 801 comuni in fascia climatica E-F non ancora metanizzati. 
Ne beneficiano direttamente i cittadini, l’ambiente e l’occupazione
!”