Rapporto Cresme-Formedil ‘Giovani e Costruzioni”: l’edilizia attrae nonostante la crisi

Lavori pubblici di Marco Zibetti
Appare elevato anche il tasso di imprenditorialità giovanile, ovvero la quota di imprese la cui percentuale di partecipazione di giovani fino a 34 anni e' superiore al 50%

Quando l'economia e' in recessione i giovani si rivolgono all'edilizia che, sebbene in forte crisi, sembra ancora offrire maggiori possibilita' di occupazione rispetto agli altri settori e un lavoro con salari medi superiori e contratti piu' stabili di quelli che si possono ottenere altrove. E' quanto emerge dall'indagine ''Giovani e costruzioni'' realizzata dal Cresme per il Formedil (Ente nazionale per la formazione e l'addestramento in edilizia), che nel triennio 2009-2011 ha formato, attraverso 32.813 corsi, oltre 385 mila allievi, il 20% degli occupati medi nel settore.

L'analisi, presentata al Saie in occasione del convegno ''I giovani e l'edilizia'' organizzato in collaborazione con Iiple di Bologna, fa il punto sul lavoro giovanile in Italia e sottolinea come nelle costruzioni si concentrino circa il 12% di tutta l'occupazione compresa nella fascia di eta' tra i 15 e i 24 anni - un'incidenza tra le piu' elevate nel panorama dei principali Paesi europei (la media UE e' dell'8%) - e un quinto di tutte le imprese giovanili in Italia.

Secondo l'analisi dell'istituto di ricerca, un giovane tra i 15 e i 24 anni dipendente nelle costruzioni percepisce, in media, un reddito mensile piu' elevato rispetto a quello dei coetanei impiegati in altri settori. Lo stipendio mensile medio e' pari al 79% del reddito medio del settore, una percentuale decisamente superiore sia alla media di tutta l'economia (68%), sia a quanto si osserva nel settore industriale (73%).

La piu' equa distribuzione reddituale che si osserva nelle costruzioni non e' una peculiarita' del contesto italiano e va ricondotta alle dinamiche di carriera e alla struttura interna delle imprese del settore, nel quale si assiste a una piu' rapida crescita dei salari all'inizio In edilizia inoltre sono meno diffusi i contratti a tempo determinato: tra i dipendenti con eta' compresa tra 15 e 24 anni la quota di contratti a termine, seppur cresciuta vistosamente negli ultimi 4 anni, si ferma al 43,1%. Rimane percio' strutturalmente inferiore non solo rispetto alla media dell'economia italiana (49,9%) ma anche rispetto a quanto avviene nel settore manifatturiero (47,7%).

Appare invece elevato il tasso di imprenditorialita' giovanile, ovvero la quota di imprese la cui percentuale di partecipazione di giovani fino a 34 anni e' superiore al 50%.

Alla fine del 2011, secondo i dati delle Camere di commercio, erano quasi 132 mila le imprese giovanili attive nelle costruzioni, il 16% del totale del settore e oltre un quinto (il 21%) di tutte le imprese giovanili in Italia. Il tasso e' pari al 12,8% per i servizi; all'8,2% per l'industria; al 7,4% per l'agricoltura.

Nonostante questi dati, pero', negli ultimi 4 anni c'e' stato tra i piu' giovani la perdita di quasi 50 mila posti di lavoro (il 27% dell'occupazione del 2008), anche se a subire maggiormente l'impatto della crisi sono state le attivita' di costruzione pubblica.


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