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Regione Lombardia: approvata la legge che trasferisce i compiti alla Regione in materia di infrastrutture

Lavori pubblici di
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Con il trasferimento dei compiti istruttori dalle istituzioni governative alla Regione si punta verso la riduzione dei tempi e, contemporaneamente, alla certezza delle procedure

È stata approvata dal Consiglio regionale della Lombardia la Legge per la realizzazione di infrastrutture strategiche viarie o ferroviarie di preminente interesse nazionale delle quali è stato riconosciuto l’interesse concorrente regionale nell’intesa tra Stato e Regione dell’aprile 2003, progetto, ora concretizzato, proposto dall’assessore alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo, e già approvato dalla Giunta nell’aprile del 2007.

La legge ha come obiettivi primari la riduzione dei tempi necessari per procedere ai lavori su tali infrastrutture e la certezza delle procedure per la realizzazione stessa. Attraverso la “regionalizzazione” vogliono essere assicurati gli strumenti per superare l’inerzia, inevitabile, di alcune procedure rivolte agli organi statali.

La norma prevede, inoltre, forme di coordinamento stabili ed efficaci tra la Regione e gli enti locali di volta in volta interessati dalla realizzazione delle singole infrastrutture.
Ovviamente, Roma dovrà essere costantemente informata riguardo alle singole iniziative di Milano: nel rispetto del principio di leale collaborazione con lo Stato, la Regione dovrà cercare di procedere attraverso misure di co-amministrazione, ovvero attraverso intese puntuali con il Governo o con i singoli Ministri di volta in volta interessati, intese attraverso le quali la Regione venga delegata allo svolgimento delle attività necessarie all’approvazione dei progetti delle opere di cui è stato riconosciuto anche l'interesse regionale.

Nel caso in cui, però, non sia possibile raggiungere tali intese con lo Stato in materia di ruoli, competenze specifiche e tempistica per la realizzazione delle infrastrutture, la Regione potrà intervenire con propri provvedimenti per evitare che eventuali reiterate e ingiustificate inadempienze da parte degli organi statali competenti possano frenare la realizzazione delle infrastrutture.

All’interno della legge, sebbene le regole di progettazione siano state definite tenendo conto delle procedure previste dal codice dei contratti pubblici, sono state introdotte alcune modifiche indispensabili legate al fatto che l’istruttoria avverrò in sede regionale e non più a livello statale.

La Regione, in base all’esistenza o meno di un’intesa con il Governo a Roma, potrà guidare l’istruttoria interagendo con gli organi statali competenti (nel caso di vicinanza di obiettivi e posizioni), oppure potrà sostituirsi alle stesse istituzioni statali in caso di inerzia da parte di queste ultime.
Inoltre, puntando su una collaborazione non solo con i vari Ministri, ma anche con i singoli enti locali, all’interno della stessa legge è stato pienamente valorizzato l’Accordo di Programma che, attraverso il Comitato per l’Accordo, la Segreteria tecnica e il Collegio di Vigilanza, avrà il compito di seguire l’intera procedura sino alla realizzazione finale dell’opera.

Saranno numerose le infrastrutture che dovrebbero ottenere i maggiori benefici dalla nuova norma: Pedemontana, Brebemi (ovvero la direttissima Milano-Brescia), Tem (la Tangenziale est esterna milanese, la cui realizzazione è già pienamente operativa la società CAL, Concessioni autostrade lombarde), le tratte ferroviarie Arcisate-Stabio, la connessione Malpensa-Ferrovia Sempione, la Chiasso-Monza, la Gallarate-Rho, e i corridoi stradali come la Brescia-Lumezzane, la Tangenziale sud di Brescia, la riqualificazione della SS n. 38 della Valtellina e della “Paullese”.


È stato lo stesso assessore Cattaneo a spiegare l’obiettivo della legge da poco approvata: “Con la CAL abbiamo trasferito da Roma a Milano le funzioni dell'Anas; con tale legge intendiamo trasferire da Roma a Milano i compiti istruttori dei Ministeri, per garantire tempi certi e rapidi alla realizzazione delle opere strategiche fondamentali. Così non potrà più accadere che invece dei 180 giorni previsti dalla “legge obiettivo” per l’approvazione del progetto preliminare, ce ne vogliano quasi 1.000, come è avvenuto per la Pedemontana o la Tangenziale est esterna o oltre 500 per la Brebemi”.