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Ricostruzione post terremoto: come fare per accelerarla?

Antisismica di
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La Rete Professioni Tecniche è stata ricevuta in audizione presso la Commissione Ambiente della Camera, nell’ambito dell’esame del D.L. 123/2019. Ecco cos’è emerso

La ricostruzione nei territori segnati dalla tragedia del terremoto è, purtroppo, un tema sempre all’ordine del giorno. Diciamo “purtroppo” non perché sia sbagliato parlarne, ma perché il problema continua a sussistere. Come fare per risolvere la situazione?

A questo proposito, la Rete Professioni Tecniche è stata ricevuta in audizione presso la Commissione Ambiente della Camera, nell’ambito dell’esame del D.L. 123/2019 recante “Disposizioni urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici”.

Le proposte della Rete Professioni Tecniche

Nell’occasione, la RPT ha presentato un corposo e dettagliato documento contenente una serie di proposte ed emendamenti, elaborati anche grazie all’esperienza maturata nei territori dai singoli professionisti, rappresentati, in questa occasione, da alcuni componenti del Gruppo di Lavoro della Rete formato dai professionisti tecnici locali.

La RPT ha sottolineato come i professionisti tecnici, in questi anni, abbiano lavorato nella fase post sisma in stretta collaborazione col Commissario per la ricostruzione. A partire da questa esperienza hanno maturato la consapevolezza del fatto che le regole stabilite per attivare la ricostruzione abbiano scontato problemi e difficoltà applicative. Per questo hanno avanzato un corpo di proposte molto analitiche e dettagliate, che nascono dalla conoscenza approfondita della materia e delle difficoltà sperimentate in prima persona.

Tra le numerose questioni sollevate c’è quella relativa all’approvazione dei progetti e alla dichiarazione di conformità da parte del professionista, un passaggio che sta creando notevoli difficoltà. La RPT ha sottolineato che, in presenza di opere realizzate in periodi in cui non era ancora presente la legislazione vigente, la dichiarazione di conformità dello stato di un fabbricato rispetto alla normativa in vigore dovrebbe essere posto a capo del proprietario o dell’autorità pubblica. Al fine di velocizzare gli iter burocratici, poi, la RPT ha proposto di affidare al Commissario per la ricostruzione le decisioni in merito ai tempi e alle modalità di applicazione delle ordinanze.

I professionisti tecnici, quindi, hanno richiamato alcune problematiche specifiche, quali la necessità di estendere anche a loro le medesime agevolazioni fiscali previste per le imprese e di prevedere la liquidazione dei compensi al termine dell’iter di approvazione del progetto, al fine di evitare un’eccessiva esposizione economica determinata dagli anticipi.

La RPT, inoltre, ha ricordato come alcuni Consigli Nazionali che la compongono abbiano fatto un notevole sforzo per formare circa 5mila professionisti che agiscono da supporto alla Protezione Civile in caso di calamità. Ritiene che sia arrivato il momento di attivare un coordinamento dell’attività di questi professionisti, anche attraverso la creazione di un Supporto Tecnico Nazionale che agisca a fianco della Protezione Civile. La RPT, infine, ha chiesto l’applicazione del principio dell’equo compenso e la creazione di una piattaforma informatica nazionale all’interno della quale far convogliare tutte le informazioni raccolte sul campo.

Le proposte sono state accolte positivamente. Nel manifestare la propria soddisfazione per l’esito dell’audizione, la RPT auspica che esse vengano acquisite al più presto, al fine di contribuire a rendere più veloce il processo di ricostruzione.