Il futuro della ricostruzione in Italia passa dall’ingegneria: non più solo riparare i danni, ma ripensare edifici, patrimoni pubblici e privati, e luoghi di culto, rendendoli più sicuri e sostenibili. Questo il messaggio centrale emerso dal 69° Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri, in corso al Teatro delle Muse di Ancona, dove tecnici e istituzioni hanno condiviso esperienze e strategie per progetti sempre più innovativi.
Guido Castelli, Commissario straordinario alla ricostruzione del Centro Italia post-terremoto 2016-2017, ha sottolineato come la ricostruzione italiana rappresenti un laboratorio di ingegneria pubblica: “Non si tratta solo di riparare, ma di migliorare sicurezza ed efficienza energetica”. Al 31 maggio 2025, le richieste di contributosuperano i 34mila interventi, per un totale di oltre 15,8 miliardi di euro. Per la ricostruzione privata sono stati erogati 10,77 miliardi, con oltre 6 miliardi liquidati; cantieri conclusi 12.737 su 22.223 autorizzati, con 8.694 in corso. La ricostruzione pubblica ha ricevuto 4,6 miliardi per oltre 3.500 interventi.
Ricostruzione: gli altri interventi al Congresso degli Ordini degli Ingegneri
Fabrizio Curcio, Commissario per le aree colpite da alluvioni in Emilia-Romagna, Toscana e Marche, ha evidenziato la differenza tra ricostruzione sismica e idrogeologica, puntando sulla prevenzione e sulconfronto tecnico: “La conoscenza del territorio guida scelte strategiche e finanziarie, e il rapporto con gli ingegneri resta essenziale in tutte le fasi”.
Sul tema sicurezza e transizione energetica, Michele Mazzaro dei Vigili del Fuoco Puglia ha richiamato l’attenzione sui rischi degli impianti fotovoltaici e dei materiali da costruzione: la transizione green deve sempre rispettare criteri di sicurezza.
Felice Monaco, consigliere CNI, ha illustrato il ruolo della Struttura Tecnica Nazionale (STN), che coordina circa 5mila tecnici a supporto della Protezione Civile, di cui 3mila formati per il rischio sismico. Hanno contribuito anche Piero Iacono (INAIL Marche) ed Enrico Quagliarini (Università Politecnica delle Marche).
Il congresso ha approfondito infine infrastrutture moderne e resilienti, toccando temi finanziari, tecnici, energetici e l’uso dell’Intelligenza Artificiale per la gestione dei trasporti. Il dibattito ha visto la partecipazione di esperti come Dario Caro, Ennio Cascetta, Andrea Ferrante ed Emanuele Renzi, confermando il ruolo centrale degli ingegneri nel modellare un’Italia più sicura, sostenibile e tecnologicamente avanzata.
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