L’occupazione nelle costruzioni continua a risentire fortemente della gravità della situazione settoriale: i dati sulle forze di lavoro diffusi dall’Istat relativi al IV trimestre 2012 confermano la contrazione dei livelli occupazionali nel settore segnando un ulteriore calo del numero di addetti del 4,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Complessivamente nel 2012 gli occupati nelle costruzioni hanno registrato una flessione del 5% su base annua. Tra il picco occupazionale del IV trimestre 2008 e l’ultimo trimestre 2012, il settore delle costruzioni ha perso il 16,1% di occupati. Tale flessione è generalizzata sia ai lavoratori dipendenti che indipendenti sebbene con livelli di intensità molto diverse.
Le maggiori perdite occupazionali si sono registrate tra le posizioni alle dipendenze che nel periodo considerato sono diminuite del 22,1%, a fronte di un calo del 5% dei lavoratori indipendenti. La caduta dei livelli di occupazione nel settore, pertanto, risulta anche associata ad un processo di forte destrutturazione delle imprese.
L’indagine Istat sulle forze di lavoro si basa su interviste alle famiglie residenti e considera “occupati” le persone che, nella settimana di riferimento dell’indagine, hanno svolto almeno un’ora di lavoro e possono essere sia regolari che non regolari. I risultati dell’indagine Istat evidenziano per il settore delle costruzioni una riduzione di 325.000 occupati dal picco di fine 2008. I dati Istat confermano la gravità della situazione occupazionale nel settore da tempo denunciata dall’Ance.
A dicembre scorso, l’Ance, ha stimato, sulla base degli indicatori disponibilie delle valutazioni delle imprese associate, in 360.000 i posti di lavoro persi nelle costruzioni dall’inizio della crisi. Considerando anche i settori collegati la perdita occupazionale nel sistema delle costruzioni si attesta a 550.000 unità.
A livello territoriale la contrazione dell’occupazione coinvolge tutte le macroaree ma risulta particolarmente intensa nelle regioni meridionali. Rispetto al picco occupazionale precrisi infatti, a fronte di una caduta degli addetti nelle costruzioni del 16,1% a livello medio nazionale, la flessione raggiunge il 22,3% nel Sud, mentre si attesta al 14,1% e al 10,9%, rispettivamente, al Nord e al Centro.