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Rinnovabili: l’Italia scommette sui sistemi di accumulo

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Rinnovabili: l’Italia scommette sui sistemi di accumulo
Accumuli, aste e nuovi contratti: il Ministero accelera sul fronte rinnovabili per evitare sprechi e garantire un sistema energetico più stabile e sostenibile

Le rinnovabili stanno crescendo in fretta, ma senza un sistema che le regoli e le accompagni, il rischio è che producano più energia di quanta se ne possa utilizzare. Per questo il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sta puntando su una strategia integrata che unisca fonti pulite e accumuli, per evitare squilibri nella rete elettrica e garantire un sistema stabile e sostenibile. Un tema cruciale che il ministro Gilberto Pichetto ha affrontato in Senato, durante il ‘question time’.

Rinnovabili: le risposte di Pichetto al question time

Rispondendo all’interrogazione del senatore Carlo Calenda, il Ministro ha illustrato i piani legati al nuovo sistema FERX, che prevede interventi anche su repowering e revamping, cioè l’ammodernamento degli impianti esistenti. In questo contesto, ha spiegato, è in corso “la revisione del disegno dei contratti a due vie tradizionali”, per rendere più efficiente l’integrazione delle energie rinnovabili con la rete e le reali esigenze del sistema elettrico.
Secondo Pichetto, questi interventi sono indispensabili per “risolvere alcune delle attuali criticità ed inefficienze, che diverrebbero sempre più rilevanti all’aumentare della penetrazione delle rinnovabili elettriche”.
Un altro passaggio fondamentale riguarda il Mercato a termine degli stoccaggi (MACSE): a settembre si terrà la prima asta, con l’assegnazione di 10 gigawattora da accumuli a ioni di litio da realizzare entro il 2028. Un passo concreto per sostenere la transizione.