Riqualificazione off site: l’ENEA svela tutti i benefici

di Marco Zibetti
La riqualificazione off site può davvero rivoluzionare l’edilizia? L’ENEA ha realizzato un prezioso studio che evidenzia vantaggi, criticità e soluzioni

Come rendere le riqualificazioni edilizie più rapide, economiche e a basso impatto ambientale? La risposta può essere la riqualificazione off site. Un nuovo studio di ENEA, realizzato in collaborazione con Politecnico di Milano, Università Politecnica delle Marche e Università di Bologna nell’ambito del progetto OFFICIO, mette in evidenza i vantaggi concreti dell’utilizzo di componenti prefabbricati nei processi di rigenerazione urbana. Vediamo come l’industrializzazione dell’edilizia può cambiare le regole del gioco.
La ricerca, condotta da Claudia Toro, Carlos Herce, Miriam Benedetti e Tiziana Susca del Dipartimento ENEA Efficienza Energetica, analizza la filiera italiana dell’Off-Site Construction (OSC), un approccio basato su elementi prefabbricati prodotti in fabbrica, trasportati e montati in cantiere. Il risultato? Interventi più veloci, meno costosi e più rispettosi dell’ambiente.
“I benefici economici e ambientali dell’OSC riguardano la riduzione dei tempi, un migliore controllo dei costi di produzione e una riduzione dei costi di cantiere, ma anche di consumi, rifiuti e risorse come l’acqua, con conseguente abbattimento delle emissioni - spiega Claudia Toro -. A questi si aggiungono vantaggi sociali, in quanto la tecnica impatta meno sui residenti durante i lavori e assicura maggiore sicurezza per gli operatori”.
Uno degli ambiti più promettenti per l’applicazione dell’OSC in Italia è quello dei Sistemi di Isolamento Termico a Cappotto Esterno (ETICS), la soluzione più diffusa per l’efficientamento energetico degli edifici. Grazie anche agli incentivi, l’industria degli ETICS ha registrato una crescita del 50% tra il 2017 e il 2021 e si adatta perfettamente alla logica off site.
Lo studio ha mappato 116 aziende italiane attive nel settore dell’isolamento termico, di cui 27 già orientate all’approccio OSC. Sono in gran parte PMI innovative, specializzate in soluzioni a secco. Inoltre, sono stati identificati almeno 20 materiali isolanti sostenibili e adatti all’off site, tra cui lana di pecora, cellulosa e poliuretano rigenerato.

Riqualificazione off site: criticità e soluzioni

“Nonostante i progressi, l’OSC deve ancora superare ostacoli come la frammentazione del settore, la carenza di manodopera specializzata e la scarsa conoscenza delle tecnologie - osserva Carlos Herce -. Con aziende e associazioni abbiamo individuato azioni correttive: condivisione di competenze, buone pratiche, linee guida e raccomandazioni politiche per agevolarne la diffusione”.
L’obiettivo futuro? Spingere nuovi modelli di business per un’edilizia più efficiente, innovativa e sostenibile. Perché, concludono i ricercatori, “solo unendo innovazione nei materiali ed efficienza costruttiva è possibile tracciare un percorso verso la riqualificazione dell’ambiente costruito che risponda alle sfide ecologiche ed economiche del nostro tempo”.


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