Romani annuncia tavoli tecnici per gli incentivi al fotovoltaico. Soddisfatte le associazioni

Energie rinnovabili di Marco Zibetti
Il Ministro dello Sviluppo Economico ha incontrato le banche e le associazioni dei produttori. Il Governo intende “procedere rapidamente per dare risposte definitive il piu' presto possibile al settore”


Questa settimana si terranno tavoli tecnici e nuove riunioni tra governo e operatori per arrivare ''al piu' presto'' alla definizione del nuove regime di incentivi alle rinnovabili. Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, al termine dell'incontro con banche, Confindustria e associazioni dei produttori.

''E' stata una riunione importante'' ha detto Romani, ''una prima riunione propedeutica a tavoli tecnici e ad altri incontri che evidenziano l'intenzione del governo di procedere rapidamente per dare risposte definitive il piu' presto possibile al settore''.

In questa fase, ha proseguito, ''va fatto un confronto con gli incentivi in vigore in altri paesi europei'' oltre che ''una riduzione dei costi che renda gli incentivi compatibili alle esigenze di costo dei cittadini e delle imprese''.

Confindustria ANIE/GIFI ha espresso ''apprezzamento'' per l'incontro con Romani: ''Si e' trattato di un importante momento di confronto tra le diverse parti. Lavorando ancora si può arrivare a breve ad una soluzione condivisa che risolvera' il problema del regime transitorio per dare certezza anche agli investimenti in corso. La soluzione condivisa portera' poi ad un sistema incentivante che leghi il valore delle tariffe al volume delle installazioni garantendo allo stesso tempo il contenimento dei costi e lo sviluppo del settore''.

Positivo anche il parere di Assosolare per ''l'apertura dimostrata dal Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani e dai Ministri Galan e Prestigiacomo a proposito del decreto rinnovabili''.

Secondo l'associazione dei produttori di energia solare c'e' ''una maggiore sensibilita' nei confronti della tutela degli investimenti in corso per il fotovoltaico e una visione a medio lungo termine per le rinnovabili, nell'ottica di assicurare che il fotovoltaico possa avere un contributo significativo nell'energy mix del Paese''.

''Sara' importante, nel prossimo tavolo tecnico - prosegue l’associazione - definire, pur nel contenimento della spesa, un meccanismo che guardando al modello tedesco scongiuri ulteriori arresti improvvisi del mercato e tuteli l'equilibrio tra impianti piccoli, medi e grandi, cosi da favorire tutta la filiera.

Ben venga poi la sinergia con il mondo agricolo, affinche' il fotovoltaico sia un' opportunita' anche per le imprese di questo comparto. Auspichiamo inoltre l'avvio di un tavolo tecnico permanente tra industria e governo per il monitoraggio dell'andamento del settore''.

''E' apprezzabile che il Ministro Romani si sia reso disponibile nel trovare, attraverso il dialogo con le parti sociali, una repentina soluzione per non danneggiare le decine di migliaia di imprese che negli ultimi anni hanno creduto e investito nelle rinnovabili''. E' quanto ha affermato Paolo Galassi, presidente di Confapi, in riferimento all'incontro.

''E’ emersa la volonta' di tutelare le aziende che operano nel settore, senza squilibri di costi in bolletta. Si tratta di una realta' produttiva e occupazionale significativa, fatta da molte piccole e medie imprese manifatturiere targate Made in Italy, che ha necessita', in questo momento, di certezze per gli investimenti presenti, di un periodo transitorio congruo che accompagni il settore e, nel lungo periodo, di un percorso unitario e coerente per dare al mercato chiare e reali indicazioni di riforma e sviluppo''.

''Il Governo non e' rimasto indifferente davanti al grido di allarme degli imprenditori - ha aggiunto Galassi - Ora ci aspettiamo dal Ministro risposte concrete, cosi' da permettere alle aziende di portare avanti i progetti in cantiere''.

Diverso il parere dell’associazione Asso Energie Future, che non ha preso parte all’incontro. “Siamo in una situazione simile a quella del nucleare: una finta marcia indietro, per ragioni di convenienza, dopo l’alzata di scudi del settore delle rinnovabili e della pubblica opinione contro il decreto ammazza rinnovabili. Ora il governo, appoggiato da Confindustria,  parla genericamente di ‘cali graduali’, ‘meccanismi di transizione’. In realtà non c’è un numero che ci dica quali e quanti saranno i tagli”. È quanto ha affermato il presidente Massimo Sapienza, commentando le notizie filtrate dalla riunione.

Vorrei ricordare che il Conto energia approvato solo nello scorso agosto già prevedeva un taglio degli incentivi del 30% al 2011 e incentivi decrescenti del 6% ogni anno. E oggi, cosa ci propongono? Un leggero aumento del taglio, tanto per arrivare diciamo all’8%, oppure un colpo di scure che abbatte del 15 o del 30%  ogni anno gli incentivi?”. Ma, ha proseguito il presidente dell’associazione che raccoglie esclusivamente produttori delle rinnovabili, “non si capisce qual è il motivo per cui hanno alzato il polverone di questi giorni, mettendo da subito in ginocchio il settore e facendo impennare da un giorno all’altro il numero dei disoccupati, se l’obiettivo era quello di dare una sforbiciatina”.

Asso Energie Future chiede che “si ristabilisca la legalità; e questo significa, in ogni paese democratico , la certezza del diritto e la non reversibilità delle leggi. Nell’agosto del 2010 erano stati stabiliti in un percorso concordato delle tariffe e delle regole, sei mesi dopo sono state stracciate in un atto unilaterale. Quel decreto resta anticostituzionale, nonostante tutte le rassicurazioni di Marcegaglia e Prestigiacomo”.


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