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Scuola: cos’è emerso dalla Festa dell’Architetto?

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Scuola: cos’è emerso dalla Festa dell’Architetto?
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Al centro del dibattito, il nuovo ruolo che l’architettura sarà chiamata a svolgere verso una didattica attiva, fondamentale per benessere e socializzazione

La tradizionale Festa dell’Architetto, indetta dal Consiglio Nazionale e andata in scena a Roma, ha avuto un filo conduttore: la scuola, argomento molto interessante soprattutto alla luce delle nuove sfide imposte dall’emergenza sanitaria.

“Tre giorni di dibattiti, incontri, approfondimenti e riflessioni con il contributo di amministratori pubblici, esperti, architetti di numerosi Paesi europei, giovani progettisti, economisti, pedagogisti e docenti - ha detto il Presidente del Consiglio Nazionale, Giuseppe Cappochin -, che hanno mostrato, dai rispettivi punti di vista, quello che dovrà essere il nuovo ruolo che l’architettura scolastica sarà chiamata a svolgere verso quella didattica attiva, la cui importanza fondamentale sul benessere e sulla socializzazione, l’attuale emergenza sanitaria ha ben messo in evidenza”.

“Mi piace sottolineare - ha detto ancora - come la stessa Presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen, abbia voluto porre l’accento sull’importanza del contributo degli architetti nel New European Bauhaus e come l’architettura possa contribuire a un futuro più sostenibile, accessibile e centrato sulle persone, perché non c’ è futuro senza architettura”.

Non basta, infatti, tornare alla normalità perché questa normalità è caratterizzata da un tasso di dispersione scolastica altissimo, da un livello di istruzione molto al di sotto della media europea e da livelli organizzativi molto differenziati tra nord e sud”.

“Dobbiamo cogliere l’occasione del Covid per riformare la scuola attraverso un grande piano nazionale che affronti, innanzitutto, la piaga della dispersione scolastica; faccia entrare la scuola nella vita delle persone in modo che essa non sia più legata solo a quella dei bambini e dei ragazzi; attivi il concetto di autonomia in modo che le problematiche relative alla presenza in un determinato territorio possano essere affrontate con strumenti ad hoc. A corollario di tutto ciò, la necessità di trasformare l’insegnamento da passivo in attivo, in ambienti funzionali a tali obiettivi, accoglienti, flessibili e permeabili, progettati per l’apprendimento e la centralità dello studente con il conseguente passaggio da un'edilizia scolastica ad una architettura scolastica.

“La scuola che noi vogliamo - sottolinea Cappochin - può e deve cambiare la città, diventando uno dei più importanti pilastri su cui poggiare le priorità e i valori della nostra società, non solo del domani, ma anche dell’oggi. Per fare questo servirà essere formati anche sulla nuova pedagogia”.

L’intervento della Sindaca Virginia Raggi

Nella giornata conclusiva della Festa dell’Architetto è intervenuta anche la Sindaca di Roma, Virginia Raggi.

“La scuola è il pilastro da cui ricominciare, lasciandoci finalmente alle spalle le difficoltà della pandemia. Il ruolo dell’architettura - ha detto Raggi - è indispensabile per fare degli istituti scolastici luoghi centrali delle città, in chiave sostenibile e verde. Dobbiamo investire tutte le energie e le risorse, soprattutto quelle europee, per renderli moderni, sicuri, aperti alla società, perché investire nella scuola significa investire nel futuro”.