Scuola: qual è lo stato di salute degli edifici italiani?

di Marco Zibetti
Dati e analisi mostrano una scuola italiana fragile: servono investimenti stabili per sicurezza, sostenibilità e servizi. Scopriamo i dati di Legambiente

Mentre milioni di studenti tornano in aula, la scuola italiana mostra ancora troppe fragilità. Dati e analisi evidenziano criticità strutturali, scarsa manutenzione e servizi non uniformi sul territorio. Una fotografia che invita a riflettere su quanto ancora serva investire per garantire edifici sicuri, sostenibili e realmente inclusivi.
Secondo il XXV report nazionale “Ecosistema Scuola” di Legambiente, che raccoglie i dati 2024 di 97 capoluoghi e 7.063 edifici tra infanzia, primarie e secondarie di primo grado, solo il 47% possiede il certificato di agibilità e appena il 45% il collaudo statico. Meno del 15% degli edifici in zona sismica è progettato o adeguato alle norme antisismiche e oltre metà non ha effettuato verifiche di vulnerabilità. Preoccupa la sicurezza dei solai: indagini diagnostiche negli ultimi cinque anni hanno coinvolto solo il 31,2% delle strutture e interventi di messa in sicurezza appena il 10,9%, con forti disparità tra Nord, Centro, Sud e Isole.
La manutenzione straordinaria è in calo: nel 2024 la media nazionale è di 39.648 euro per edificio, scesa rispetto agli ultimi cinque anni (43.563), con una spesa effettiva di 29.061 euro. Il Nord spende di più, mentre Sud e Isole faticano a trasformare i fondi in interventi concreti. La manutenzione ordinaria resta sottofinanziata, con una media di 8.338 euro per edificio, a fronte di una necessità molto più ampia. Negli ultimi 16 anni, i fondi ordinari hanno oscillato tra 5.000 e 13.000 euro per edificio, segnalando una cronica insufficienza.
Non va meglio sul fronte della sostenibilità e dei servizi. Solo il 16% degli edifici ha interventi di efficientamento energetico e appena il 6,5% è in classe A. Gli impianti da fonti rinnovabili si fermano al 21%, con punte minime nelle Isole (10,8%). Il tempo pieno è attivo nel 38% delle classi, ma solo nel 16,8% nelle Isole; il servizio mensa raggiunge il 73,7%, ma scende al 38,8% nel Mezzogiorno. Le strutture sportive sono presenti in metà delle scuole, ma poco accessibili nel Sud.
“Per garantire edifici sicuri, sostenibili e adeguati ai bisogni educativi - commenta Claudia Cappelletti, responsabile nazionale scuola di Legambiente - la scuola pubblica italiana ha bisogno di investimenti regolari e consistenti nella manutenzione straordinaria e ordinaria (…) e di replicare le buone pratiche già attive nel Paese”.
Negli ultimi 25 anni emerge un quadro di progressi discontinui: la percentuale di edifici che necessitano interventi urgenti era calata al 30–35%, ma dal 2018 è risalita vicino al 40%. Il servizio scuolabus è passato dal 38% dei primi anni 2000 a poco più del 20% nel 2024. Crescono lentamente le rinnovabili (dal 0% al 20%), mentre il ‘rischio amianto’ è sceso al minimo del 4% nel 2018–2020, ma oggi è risalito al 10%, segno di nuove rilevazioni e maggiori controlli.

Scuola: le 8 proposte di Legambiente

Per invertire questa tendenza Legambiente propone otto misure al Governo: potenziare l’Anagrafe dell’edilizia scolastica, varare un piano strutturale per la riqualificazione, definire nuovi livelli essenziali di prestazione, valorizzare le scuole come presìdi civici, completare indagini e messa in sicurezza dei solai, avviare un programma nazionale di riqualificazione energetica, affrontare il dimensionamento scolastico e sostenere piani di mobilità scolastica partecipata.


Questo sito utilizza i cookies per offrirti un'esperienza di navigazione migliore. Usando il nostro servizio accetti l'impiego di cookie in accordo con la nostra cookie policy.