La casa è in genere uno dei beni materiali più preziosi che si hanno e, negli ultimi anni, i rischi che la minacciano sono cambiati, per natura ed intensità. Ai furti e agli incendi, oggi, si sommano i fenomeni meteo estremi, che stanno diventando sempre più frequenti e imprevedibili. In Italia, solo tra il 2023 e il 2024 si è osservato un aumento di disastri, con conseguenze pesanti su territori e abitazioni. Da una parte il Nord resta particolarmente esposto ad alluvioni e tempeste, dall’altro il Sud è segnato da siccità e ondate di calore prolungate.
I danni da calamità diventano, poi, spese vive per ripristini, trasferimenti temporanei, perdita di beni e, spesso, in tempi lunghi di rientro alla normalità. La Banca d’Italia, per l’appunto, ha stimato 30 miliardi di danni economici complessivi dovuti ai disastri naturali dal 2009 ad oggi, i cui effetti si trascinano nel tempo, anche dopo la “ripresa” delle aree colpite.
Quindi proteggere la propria abitazione, oggi, significa integrare più rischi in una formula di assicurazione che comprenda non solo furti e danneggiamenti, ma anche incendi e calamità naturali. Valutare un’assicurazione casa per eventi atmosferici è la scelta migliore per mitigare gli imprevisti che il clima porta con sé, in appoggio alle garanzie tradizionali contro furto e incendio. Vediamo perché.
Proteggere la casa oggi: i principali rischi
I “classici” restano furto e incendio, ma l’esperienza degli ultimi anni mostra come alluvioni, esondazioni e forti temporali possano danneggiare tetti, facciate, locali seminterrati, impianti ed elettrodomestici.
Ecco perché, le polizze casa più complete, prevedono almeno tre ambiti di copertura: il fabbricato (la struttura e le pertinenze), il contenuto (arredi, apparecchi, effetti personali) e la responsabilità civile verso terzi per danni involontari causati a vicini o passanti. A queste si affiancano tutte le garanzie opzionali, come danni da acqua condotta, fenomeno elettrico, eventi sociopolitici e, soprattutto, eventi naturali: qui rientrano (a seconda delle condizioni di polizza) alluvioni, inondazioni, esondazioni, frane, trombe d’aria, grandine e in alcuni casi, anche terremoto.
Il quadro climatico italiano giustifica questa attenzione
Nel 2024 si sono contati centinaia di episodi estremi, con l’Emilia-Romagna, la Lombardia e vaste aree del bacino padano colpite da piogge eccezionali e allagamenti, mentre nel Mezzogiorno siccità e temperature record hanno aggravato le vulnerabilità idriche e i rischi incendiari.
Negli studi più recenti in materia, tra l’altro, si legge che i danni si concentrano dove esistono grandi centri produttivi e alta urbanizzazione, anche se l’esposizione riguarda tutto il Paese.
Questa consapevolezza ha spinto il legislatore a introdurre obblighi assicurativiper le imprese contro i rischi catastrofali, una legge in vigore da poco prevede scaglioni in base alla dimensione aziendale. Si tratta di un segnale culturale importante, il quale evidenzia il passaggio dalla “ricostruzione” alla prevenzione come principio di valore.
Obblighi, regole e incentivi per i privati
Per i privati non esiste un obbligo generale di assicurare la casa. L’unico vincolo, di fatto, nasce quando si acquista con mutuo: le banche richiedono la polizza incendio e scoppio sull’immobile dato in garanzia.
Non bisogna acquistare la polizza dalla stessa banca e, giuridicamente, l’obbligo riguarda la presenza della copertura, non il fornitore. In sede di mutuo, la copertura incendio/scoppio è l’unica richiesta per legge/contratto, mentre tutte le altre garanzie (vita, infortuni, perdita impiego, multirischi) restano facoltative.
Dal punto di vista fiscale, invece, i proprietari possono beneficiare di premi assicurativi contro eventi calamitosi sulle abitazioni: è prevista una detrazione Irpef del 19% dei premi versati per polizze che coprono terremoti, alluvioni e simili, con indicazione nel modello 730 tra gli oneri con codice 43.
La seconda leva riguarda il cosiddetto “bonus sicurezza” (ricompreso nel perimetro del Bonus ristrutturazioni), che consente una detrazione fino al 50% per interventi finalizzati a prevenire atti illeciti (porte blindate, grate, sistemi d’allarme, videosorveglianza, rinforzi su infissi), senza necessità di eseguire altre ristrutturazioni.
Completano il quadro i regolamenti condominiali, i quali non impongono per legge una polizza, anche se la prassi è quella di stipulare una “globale fabbricati”. Questo tipo di polizze coprono parti comuni e, talvolta, porzioni private per eventi come incendio, acqua condotta ed eventi naturali.