Sicurezza: in arrivo la patente a punti

Sicurezza e Sistemi di Protezione di Marco Zibetti
È prevista l’introduzione di una patente a punti che premi le imprese attive nell’ambito della sicurezza favorendone nell'accesso agli appalti e ai finanziamenti pubblici


Il Consiglio dei Ministri valuterà, nell’ambito del Correttivo al Testo Unico sulla Sicurezza, la possibilità di introdurre una patente a punti per le Imprese.

Studiata per essere introdotta nell'ambito del sistema di qualificazione e di benefici per imprese e lavoratori autonomi "virtuosi" disciplinato dall'articolo 27, la patente sarà inizialmente rilasciata solo alle aziende edili, ma, se si dimostrerà efficace come preventivato, potrà essere introdotta anche ad altri settori.

Come già accade per la patente di guida, agli operatori edili sarà attribuito un punteggio iniziale che verrà ridotto a seguito all'accertamento di violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro; nel caso in cui l’impresa o il lavoratore autonomo violi ripetutamente le regole in tali materie sino a portare il punteggio a quota zero, l'attività verrà bloccata e i cantieri chiusi.


D’altro canto un buon livello di qualificazione (molti punti sulla patente) rappresenterà titolo preferenziale per l'assegnazione di appalti e finanziamenti pubblici.

La qualificazione delle Imprese dipenderà dagli standard contrattuali e organizzativi nell'impiego della manodopera, dagli appalti e dalle tipologie di lavoro flessibile utilizzati.

A seguito di un confronto con le Regioni, un decreto del presidente della Repubblica  avrà il compito di individuare i termini e le condizioni specifiche per il funzionamento della patente, che diverrà di fatto uno strumento funzionale alla continua verifica dell'idoneità tecnico-professionale delle imprese edili.

Tra gli elementi di valutazione, in ogni caso, verrà dato maggiore peso alla realizzazione delle attività di formazione e all'assenza di sanzioni da parte degli organi di vigilanza.

Obiettivo ultimo del Governo nella realizzazione di questo Decreto Correttivo – come spiegato all’interno della relazione di accompagnamento – è quello di porre “maggiore attenzione ai profili sostanziali della sicurezza” di fatto mettendo “«fuori mercato» le aziende che abbiano sistematicamente violato le disposizioni legali in materia di sicurezza sul lavoro” come suggerito dai pareri di Camera e Senato.

Come evidenziato dalla relazione accompagnamento al Decreto Correttivo, questa innovazione "non intacca le logiche e le procedure del sistema di qualificazione previsto dal decreto legislativo 163/2006 in materia di appalti pubblici, coordinandosi con esso ed integrandolo con specifico riguardo alla salute e sicurezza".


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