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Terremoti: come fare prevenzione? La parola ai Geologi

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Terremoti: come fare prevenzione? La parola ai Geologi
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Daniele Mercuri e Domenico Angelone, del Consiglio Nazionale dei Geologi, parlano di prevenzione antisismica dopo i terremoti dei giorni scorsi nelle Marche

I terremoti registrati nelle Marche nei giorni scorsi hanno riacceso la luce sul tema dell’antisismica e, in particolare, della prevenzione. Su questo tema s’è espresso il Consiglio Nazionale dei Geologi.

“Interventi di miglioramento sismico sulle strutture, ultimazione della degli studi e degli approfondimenti di microzonazione sismica in tutto il territorio nazionale, aggiornamento ed adeguamento dei piani di protezione civile e degli strumenti urbanistici sono le priorità assolute, in parte già avviate, ma che necessitano di una accelerazione da legare indissolubilmente ad uno snellimento delle procedure ed alla erogazione di fondi ai numerosi Comuni che ad oggi non dispongono di risorse sufficienti per procedere in autonomia”. Con queste dichiarazioni, Daniele Mercuri del Consiglio Nazionale dei Geologi interviene sul tema della prevenzione contro i terremoti, evidenziando come “la mappatura di tutti i rischi sia un processo in continua evoluzione, che presuppone al tempo stesso un adeguamento di tutti gli strumenti di pianificazione che coinvolgono sia i grossi centri urbani che la miriade di piccoli centri disseminati lungo la catena e quindi in aree ad elevato rischio sismico, senza trascurare la possibilità che in concomitanza di eventi sismici si possono manifestare altre criticità come le frane sismo indotte, liquefazione di sabbie ed altre”.

Il commento del segretario del CNG

Sull’argomento interviene anche il Segretario del Consiglio Nazionale dei Geologi, Domenico Angelone, che si sofferma su quanto sia “necessario oggi più che mai predisporre un piano di comunicazione nei confronti della popolazione, affinché ogni cittadino conosca nei minimi dettagli i contenuti dei piani di emergenza, gli atteggiamenti da osservare in caso di evento avverso e le misure di autoprotezione da osservare, ma si rende altresì indispensabile una riforma dei piani dei studio già dalle scuole primarie, affinché la ‘prevenzione civile’ possa diventare a pieno titolo materia di insegnamento di concerto con le indicazioni fornite dagli Enti periferici e gli Ordini professionali”.

Una rivoluzione che rientrerebbe a pieno titolo con le misure del PNRR, impiegando anche le nuove tecnologie e la tanto auspicata transizione digitale: “Le dotazioni tecnologiche e l’alfabetizzazione digitale oggi, in alcuni casi, possono fare la differenza tra la vita e la morte, e la scuola in questo deve recitare un ruolo fondamentale e di primo ordine”, conclude Angelone.