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Terreni: mercato in frenata, scopriamo gli ultimi dati

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Terreni: mercato in frenata, scopriamo gli ultimi dati
Vuoi sapere come sta andando il mercato dei terreni? Andiamo a scoprire i nuovi dati OMI: calano gli scambi al Centro, ma il Nord sorprende con segnali positivi

Il primo trimestre del 2025 segna un cambio di rotta per il mercato dei terreni. Dopo mesi di crescita, le superfici scambiate registrano una battuta d’arresto: il calo rispetto allo stesso periodo del 2024 è del 2,3%. Un dato che accende un campanello d’allarme per chi guarda con interesse al settore fondiario, in particolare nel Centro Italia, dove la flessione è netta. Ecco cosa ci dicono i numeri pubblicati dall’Osservatorio del Mercato immobiliare, all’interno delle Statistiche Trimestrali.
Tra gennaio e marzo sono stati scambiati circa 34.500 ettari, poco più di 800 in meno rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Il Sud resta l’area con la maggiore attività, rappresentando oltre il 28% degli ettari compravenduti. Seguono il Nord Ovest (20%), le Isole (19%) e il Centro (15%).
La contrazione però non è omogenea: se Centro (-18,2%), Sud (-3,1%) e Isole (-4,4%) tirano giù la media nazionale, nel Nord Ovest si va in direzione opposta, con un +13,5%, e nel Nord Est si registra un +1,6%.

Terreni: destinazione d’uso e distribuzione geografica

Entrando nel dettaglio delle destinazioni d’uso, i terreni edificabili (che pesano per circa il 3% del mercato) accusano una flessione più marcata di quella dei terreni agricoli: -12,3% a livello nazionale. I ribassi più evidenti si osservano al Centro (-27,1%), Nord Est (-16,7%) e Nord Ovest (-13,5%). Unica eccezione, le Isole, dove si segnala una crescita del 6,4%.
Quanto alla distribuzione delle compravendite di terreni edificabili, il Sud guadagna terreno e raggiunge il 31% del mercato nazionale. Le due macroaree del Nord, invece, si fermano poco sotto al 40% complessivo.
Il comparto agricolo, che rappresenta circa il 95% delle superfici trattate, determina l’andamento generale del settore. Anche qui si registra un'inversione: -2% rispetto all’anno precedente. Il calo è dovuto soprattutto all’area del Centro, che perde oltre 1.000 ettari (-18%). Crescono invece gli scambi nelle regioni del Nord, con un picco del +14,5% nel Nord Ovest.
Guardando agli acquirenti, per i terreni agricoli prevalgono nettamente le persone fisiche (73%), con un picco nelle Isole (81%). Il contrario accade per i terreni edificabili, dove il 67% degli atti coinvolge soggetti non fisici, che salgono al 78% nel Nord Ovest e al 75% nel Nord Est.
Infine, le dimensioni: i soggetti non fisici acquistano in media terreni edificabili oltre tre volte più grandi rispetto alle persone fisiche (0,41 contro 0,13 ettari per atto).