Testo Unico Edilizia: cosa chiedono gli ingegneri?

di Marco Zibetti
Ingegneri e politica si sono confrontati sulla riforma del Testo Unico Edilizia e sulle strategie per affrontare l’emergenza abitativa nel nostro Paese

Nel dibattito che sta ridisegnando il futuro del Testo Unico Edilizia, un nuovo confronto si fa spazio tra istituzioni e professionisti. Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha infatti incontrato l’on. Erica Mazzetti, aprendo un tavolo che promette sviluppi rilevanti per chi opera ogni giorno nella gestione e trasformazione del territorio.
Durante la riunione, Mazzetti ha riportato gli esiti dell’audizione del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, tenutasi presso l’VIII Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera. L’intervento del Ministro si è concentrato soprattutto sulle linee diriforma in materia edilizia, con particolare attenzione al Testo Unico dell’Edilizia e al nodo dell’emergenza abitativa. Proprio in quella commissione, lo scorso aprile, era stata presentata la proposta di legge dedicata alla revisione del TUE, di cui la stessa Mazzetti è relatrice, avviando poi un ciclo di audizioni che ha coinvolto anche il CNI.
Il Consiglio Nazionale ribadisce la necessità di una revisione complessiva del TUE, ritenuta l’unica strada per ottenere vera semplificazione normativa, processi più chiari, digitalizzazione e un sistema urbanistico aggiornato, capace di definire con precisione ruoli e responsabilità di professionisti e imprese. L’apertura del Ministro verso una legge delega è stata accolta positivamente, così come la conferma che l’impianto del testo mantiene i principi già condivisi con l’VIII Commissione. Da qui l’auspicio del CNI affinché la legge delega venga approvata rapidamente.

La posizione del CNI sull’emergenza abitativa

Sul fronte dell’emergenza abitativa, il Consiglio riconosce che il provvedimento “Salva Casa” ha risolto alcune criticità legate alle difformità minori, ma non rappresenta una risposta strutturale. Per questo sollecita l’avvio di un vero Piano Casa, in linea con quanto già adottato in diversi paesi europei e indispensabile per intercettare le risorse che l’Unione Europea destina alle politiche abitative.


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