Testo Unico FER: approvato il Correttivo. In cosa consiste?

di Marco Zibetti
Le modifiche al Testo Unico FER promettono meno burocrazia e più energia pulita: andiamo a scoprire come il decreto può rivoluzionare le procedure

Il settore delle energie puliteha un nuovo alleato. Con l’approvazione preliminare del decreto legislativo che modifica il Testo Unico FER, il Governo punta a rendere più rapida e semplice la realizzazione e la gestione di impianti da fonti rinnovabili, sistemi di accumulo, opere e infrastrutture connesse. Una mossa che segna un cambio di passo per il comparto e invita imprese e operatori a scoprire come cambieranno le regole del gioco.
Il provvedimento, proposto dai ministri Paolo Zangrillo (Pubblica Amministrazione), Maria Elisabetta Alberti Casellati (Riforme Istituzionali) e Gilberto Pichetto (Ambiente e Sicurezza Energetica), interviene sul TU FER entrato in vigore il 31 dicembre scorso. Il testo originario ha introdotto tre percorsi amministrativi distinti (attività libera, procedura abilitativa semplificata e Autorizzazione Unica) e ora viene aggiornato per rispondere alle esigenze del settore.
Le modifiche tengono conto delle osservazioni raccolte in una consultazione scritta con le principali associazioni, per allineare la normativa italiana alle direttive europee sui regimi amministrativi delle FER. Il Testo Unico è infatti uno dei tasselli chiave per il raggiungimento di una ‘milestone’ del PNRR.

Testo Unico FER: le parole dei protagonisti

“Questo correttivo rappresenta un passaggio fondamentale per dare ancora più sprint alle rinnovabili, rimuovendo gli ostacoli che finora ne hanno condizionato lo sviluppo”, ha dichiarato il Ministro Gilberto Pichetto, sottolineando il lavoro congiunto con Casellati e Zangrillo per consolidare il percorso verso gli obiettivi ambientali ed energetici.
Maria Elisabetta Alberti Casellati ha evidenziato che si tratta di “una riforma che semplifica le regole e accelera i processi. Perché la transizione ecologica sia un’opportunità di crescita e competitività per l’Italia”.
Paolo Zangrillo ha aggiunto che il decreto è “un passaggio significativo per ridurre il peso della burocrazia in un settore strategico come quello delle energie rinnovabili”, inserendolo nel quadro più ampio delle semplificazioni amministrative del PNRR.
Tra le novità, la rimozione degli ostacoli procedurali per interventi senza nuovo consumo di suolo e per l’integrazione degli accumuli, fondamentali per la stabilità della rete. Viene inoltre ampliata l’attività libera ad alcune tipologie di lavori a impatto ambientale e paesaggistico nullo o minimo.
Ulteriori semplificazioni riguardano il rinnovo e l’upgrade degli impianti esistenti, favorendo il repowering senza duplicazioni degli adempimenti. Spicca anche l’introduzione di meccanismi per la risoluzione extragiudiziale delle controversie sulle procedure amministrative, affidati ad Acquirente Unico secondo le direttive ARERA e gratuiti per le parti, così da evitare ritardi dovuti a ricorsi.
Viene infine potenziata la piattaforma SUER, lo Sportello Unico Digitale per le FER, per rendere più efficace la gestione delle pratiche.
Il decreto legislativo ora passa alla Conferenza Unificata per l’intesa e successivamente al Consiglio di Stato e alle Commissioni parlamentari competenti.


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