In un momento in cui il settore del biogas e l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili presentano forti potenzialità di crescita, l’Umbria scommette in pieno sullo sviluppo delle agroenergie, sostenendone la diffusione e favorendo la ricerca e gli investimenti sulle tecnologie dipendenti dalle fonti rinnovabili.
Lo ha detto la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, concludendo a Perugia, presso l’Aula Magna della Facoltà di Agraria, il convegno “Incentivazione e politiche regionali sulle agroenergie”, secondo appuntamento seminariale (il primo si era tenuto l’8 settembre alla Rocca di Casalina), promosso dalla Confederazione Italiana Agricoltori dell’Umbria sul tema “Il biogas in agricoltura”.
Sottolineando la necessità di disciplinare con chiarezza, riconducendoli a sistema, i molteplici aspetti della “lunga filiera agroenergetica”, Catiuscia Marini ha ricordato come (nel quadro generale della scelta strategica dell’Unione Europea a sostegno della “economia verde”, un “asse portante al quale – ha detto – dovrà essere ancorata negli anni a venire l’azione sul nostro territorio”) la Regione stia mettendo a punto un “Bando per la Filiera Energetica” e una normativa, capace di rispondere alle numerose sollecitazioni da parte delle imprese agricole, sul modo di considerare il “digestato” (prodotto della “digestione anaerobica” e utilizzabile come fertilizzante biologico), sul quale esistono difformità d’interpretazione (rifiuto, sottoprodotto o refluo zootecnico), determinate da una non sufficientemente chiara normativa europea e nazionale.
"La produzione e l’impiego del biogas e delle agroenergie – ha detto la presidente – deve coesistere con l’impresa agricola tradizionale ed estenderne la qualità, attraverso l’integrazione delle agroenergie nell’attività delle imprese (per esempio, la promozione di colture con valore energetico)". L’impresa deve cioè non limitarsi a produrre la materia prima, ma costituire “un pezzo essenziale della filiera energetica”, oltre che il destinatario economico finale.
La Regione deve provvedere un quadro normativo certo e un sistema d’incentivi per sostenere, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, le imprese agricole che scelgono l’agroenergia, ma – ha sottolineato Catiuscia Marini – è soprattutto l’impresa che ha un “grande ruolo da svolgere”, e che deve operare bene per diffondere la nuova cultura dell’“economia verde”, vincendo pregiudizi che tuttora esistono e lavorando per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.
“L’informazione, la comunicazione su questi temi – ha detto la presidente della Regione – è essenziale, così come essenziali sono appuntamenti come questi di oggi: c’è bisogno di formazione e conoscenza, di consapevolezza civile dell’opinione pubblica come base per realizzare l’innovazione, di informazione diffusa per dissipare incertezze e paure e che sappia invece mostrare – ha concluso Catiuscia Marini - tutte le grandi opportunità aperte dalle fonti rinnovabili di energia”.