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Umidità nelle costruzioni: la ricerca raggiunge nuovi traguardi

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Matera ha ospitato l’evento “Tecnologie per il recupero del costruito. Umidità nelle costruzioni: diagnosi e metodi di intervento. Dal taglio meccanico alla tecnica a neutralizzazione di carica”

L’umidità è una delle forme di degrado più diffuse del patrimonio edilizio storico e dell’edilizia residenziale. Perciò la ricerca di nuove tecnologie per contrastarla non si ferma mai.

Matera, con i suoi Sassi, ha ospitato l’appuntamento dal titolo “Tecnologie per il recupero del costruito. Umidità nelle costruzioni: diagnosi e metodi di intervento. Dal taglio meccanico alla tecnica a neutralizzazione di carica”.

L’iniziativa, di altissimo profilo scientifico, ha ricevuto i più autorevoli patrocini nazionali: la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Ministero della Salute e il Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei siti. L’appuntamento è stato accolto dal Comune di Matera, da “Matera 2019 Open Future” e dall’Università della Basilicata, in partnership con le Università di Ferrara, Napoli, Padova, Salento e del Politecnico di Torino

Oggetto di un'attenta e preliminare fase di studio, la “Tecnica a Neutralizzazione di Carica”si presenta oggi come l’innovazione tecnologica più promettente che sia stata realizzata negli ultimi anni.

Il racconto dell’evento

Nel corso del fitto programma dell’evento, dagli esperti è stato fatto il punto sui progressi raggiunti dalla ricerca scientifica, con momenti di approfondimento sulle misure utili per combattere gli effetti dell’umidità sulla sicurezza, sulla salute umana e sulla conservazione dei siti: un problema che, secondo il parere dei diversi relatori, viene trascurato rispetto ai temi della sismica e dell’energetica.

In particolare, nella prima giornata si sono tenute due sessioni di lavoro, che hanno affrontato più temi, non ultimi quelli della qualità dell’aria indoornegli ambienti museali, culturali e abitativi. Al termine, è stato consegnato il Premio DOMODRY ACADEMY Edizione 2018 alle due migliori tesi di laurea discusse nel triennio 2016-18 sui temi dell’umidità nelle costruzioni. Un titolo riconosciuto dal M.I.U.R. e dalle università coinvolte nel progetto.

Il giorno successivo è stata la volta della tavola rotondasulla ricerca industriale e sullo sviluppo sperimentale per il recupero del patrimonio costruito, moderata dalla Professoressa e Architetto Antonella Guida (ordinario di Architettura tecnica e coordinatore dei corsi di studio in Architettura UNIBAS), a cui sono intervenuti il Presidente Palazzo Spinelli Group e Ambasciatore Città di Firenze, Emanuele Amodei, il Dirigente Lavori Pubblici del Comune di Matera, Sante Lomurno, il Direttore Generale di Ance Varese e Responsabile del progetto FIDEC, Juri Franzosi, il Presidente dell'associazione culturale no profit A.B.A.C.O., Virginia Rossini, il Presidente ANTEL, Geometra Massimo Druetto, e il Professore dell’Università Politecnica di València, Juan Bautista Aznar Mollá.

Il ruolo delle professioni tecniche

In rappresentanza del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati è intervenuto il Consigliere Antonio Mario Acquaviva, che ha partecipato alle sessioni di lavoro e sottolineato “il ruolo che le professioni tecniche possono avere nell’affermazione di questa straordinaria opportunità messa a disposizione dall'intensa ricerca degli studiosi che l’hanno resa nota”.

“È una nuova tessera - ha precisato - che si inserisce perfettamente in un mosaico generale che, come categoria professionale, sosteniamo quotidianamente. La direzione auspicata è favorire il recupero del patrimonio edilizio finalizzato a contrastare il consumo di suolo, nell’ottica di una più ampia rigenerazione e riqualificazione del tessuto urbano e dei centri storici”.

“La categoria dei Geometri - ha concluso - attenderà fiduciosa i successivi avanzamenti dal mondo accademico e della ricerca scientifica, al fine di poterne validamente veicolare i contenuti nell’attività professionale, costituendo, come di consueto, un ideale anello di congiunzione con il mondo economico e produttivo”.