Un 55% affossato nuoce al Paese, al mercato e all’ambiente. Il pensiero di Uncsaal

Sostenibilità di Marco Zibetti
Secondo l’associazione, il nuovo bonus del 50% non soddisferà nessuno degli obiettivi propri delle detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici


Il Consiglio dei Ministri ha promulgato il Decreto “Misure urgenti per la crescita (Sviluppo economico/Infrastrutture)” che, fra gli altri articoli, prevede che il 55% dal 1° gennaio 2013 sarà ricondotto ad un unico provvedimento legislativo che unifica le detrazioni per la riqualificazione energetica degli edifici, le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie e le detrazioni per spese conseguenti a calamità naturali. E’ inoltre previsto che dal 1° gennaio al 30 giugno 2013 aliquota sia fissata al 50%, mentre dal 1° luglio in poi l’aliquota di detrazione sarà stabilizzata al 36%.
 
Uncsaal, l’associazione confindustriale del comparto italiano dell’involucro edilizio, ritiene che questa decisione significhi di fatto un affossamento delle detrazioni del 55% con un conseguente gravissimo impatto negativo per il sistema Paese, per il comparto dei prodotti da costruzione (di cui il solo settore dei serramenti rappresenta 7 miliardi di euro di fatturato e 400.000 addetti nell’intera filiera industriale).
 
Un 55% prorogato per soli sei mesi con una aliquota depotenziata al 50% e poi ricondotto in un provvedimento generalizzato per l’edilizia con una aliquota al 36% non soddisferà nessuno degli obiettivi propri delle detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici:
- Non sarà determinante per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico del Paese, non sostenendo adeguatamente singoli interventi praticabili per il risparmio energetico degli edifici e non favorendo l’affermazione sul mercato di prodotti tecnologicamente avanzati e performanti.
- Non sarà determinante per invertire il gravissimo trend negativo che sta colpendo il comparto italiano dei prodotti da costruzione legati al risparmio energetico, non essendo una misura stabilizzata e anticiclica, bensì solo una brevissima iniezione di adrenalina per un settore industriale alle prese con migliaia di chiusure di Aziende e di decine di migliaia di addetti in mobilità.
- Non apporterà benefici all’Erario in assenza di una domanda incrementale che detrazioni al 55% e stabilizzate potrebbero produrre, ovvero 2.5 miliardi di euro all’anno, con un derivante gettito fiscale incrementale (da IVA e reddito d’impresa) di almeno 600 milioni di euro all’anno. Il depotenziamento del 55% e dell’appeal commerciale nei confronti dei consumatori favorirà il riacutizzarsi dell’economia sommersa con ulteriore danno per le entrate erariali.

Uncsaal si appella al Governo e al Parlamento affinché il decreto sia emendato e affinché le detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici siano riconfermate con una aliquota al 55%, siano stabilizzate a medio termine, sia individuata la possibilità di modulazione delle rate di rimborso da 5 a 10 annualità e sia estesa l’applicabilità anche ai beni non strumentali.


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