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Un accordo per la riqualificazione del patrimonio ERP

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La collaborazione tra Enea e Federcasa permetterà di mettere a punto procedure gestionali in grado di misurare i risparmi conseguibili con interventi di efficientamento energetico

Il presidente dell’ENEA, Federico Testa, e il presidente di FEDERCASA, Luca Talluri, firmano a Roma un protocollo d’intesa per sperimentare materiali innovativi e identificare specifiche strategie di riqualificazione del patrimonio residenziale pubblico in grado di ridurne consumi energetici, vulnerabilità sismica e costi di gestione.

Le buone pratiche e i dati emersi dalla collaborazione tra ENEA e FEDERCASA saranno oggetto di specifiche campagne informative al servizio di tutti i protagonisti della riqualificazione energetica, quali ESCO, istituzioni finanziarie, fornitori di servizi energetici, costruttori, produttori di materiali edilizi, inquilini e amministratori locali.

Il Presidente dell’ENEA, Federico Testa, nel sottolineare l’importanza di questo Protocollo, ha dichiarato: “Questa collaborazione permetterà di mettere a punto procedure gestionali in grado di misurare i risparmi conseguibili con interventi di efficientamento energetico, particolarmente importanti in edifici molto energivori costruiti negli anni ’50, ’60 e ’70. I risultati ottenuti, opportunamente divulgati, potranno fungere da vero e proprio acceleratore per ciascun operatore coinvolto e per il sistema nel suo complesso. Noi siamo pronti per passare alla fase operativa”.

Il Presidente di FEDERCASA, Luca Talluri, sottolinea: “Federcasa è particolarmente impegnata nella promozione dell’efficientamento energetico del patrimonio di edilizia residenziale pubblica gestito dagli ex IACP. Gli attuali incentivi e agevolazioni aiutano gli operatori, ma non sono sufficienti all’avvio di un organico programma di riqualificazione energetica. Il risparmio energetico conseguito resta a favore dell’utente/inquilino, mentre chi investe è il gestore, che non può agevolmente recuperare quota parte dell’investimento in termini di minore consumo. Occorre quindi indirizzare le scarse risorse finanziarie disponibili alla copertura della quota di investimento non incentivata e dare priorità agli interventi sugli edifici a più elevato consumo energetico. Se si considera che gli oltre 2 milioni di utenti dell’edilizia residenziale pubblica rappresentano la classe più debole della società, ridurre la spesa energetica favorirebbe anche la lotta alla "povertà energetica". Ad oggi queste famiglie (un terzo delle quali dispone di redditi inferiori a 10 mila euro l’anno) impegnano più del 10% del loro reddito per i consumi energetici, a fronte di un canone medio di locazione di poco superiore a 110 euro/mese. È perciò necessario intervenire proprio là dove il bisogno è più forte. Attraverso la collaborazione con ENEA ci prefiggiamo di costruire un percorso di approfondimento con l’obiettivo di sperimentare strategie di intervento con il miglior rapporto costi/benefici, favorire la formazione e l’aggiornamento dei progettisti delle strutture tecniche che si occupano di manutenzione straordinaria e, non ultimo, promuovere campagne informative sul corretto uso dell’alloggio e dell’edificio rivolte agli utenti finali”.