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Un’indagine IBM mostra punti di forza

Energie rinnovabili di
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Solo un terzo afferma che gli edifici statunitensi sono ecologicamente responsabili

Gli edifici direzionali statunitensi non sono riusciti a tenere il passo con la rivoluzione nell’automazione che pervade la vita moderna: è quanto afferma una nuova indagine tra gli impiegati americani condotta da IBM (NYSE: IBM). L'indagine su ampia scala indica che le inefficienze degli edifici direzionali hanno forti ripercussioni in termini di perdita di produttività e maggiori costi.

L’indagine ha rivelato inoltre un forte desiderio condiviso tra i lavoratori di trasformare i propri uffici in ambienti più “verdi”. Los Angeles è emersa come vincitrice netta nello studio IBM Smarter Buildings, che ha coinvolto 6.486 impiegati d’ufficio in 16 città degli Stati Uniti, intervistati su diverse questioni: dall’automazione e sicurezza degli edifici direzionali, all’affidabilità degli ascensori, ai problemi di risparmio delle risorse. Gli intervistati hanno risposto a una serie di domande sugli edifici in cui lavorano.

“Gli ambienti urbani stanno registrando una crescita a una tale velocità da rendere indispensabile una migliore efficienza a livello di sistema", spiega Rich Lechner, vice president, Energy and Environment per IBM. “Eppure, se perfino le automobili, i sistemi di trasporto, le reti elettriche e gli altri sistemi moderni stanno acquisendo una maggiore efficienza, molti edifici direzionali restano ancorati al passato. Colmare le lacune può generare enormi risparmi nei costi di energia e manutenzione e può migliorare i risultati finanziari di un'azienda, oltre a creare una forza lavoro più produttiva".

In discesa?

Il costo delle inefficienze si riflette su molti aspetti. Ad esempio, il tempo complessivo che gli impiegati hanno trascorso bloccati negli ascensori negli ultimi 12 mesi ha raggiunto un totale di 33 anni, in 16 città, così ripartito: New York City, 5,9 anni; Los Angeles, 4,3 anni; Chicago, 3,2 anni; Houston, 2,9 anni; Dallas/Fort Worth, 2,4 anni; Washington, D.C. 2,2 anni; Atlanta, 1,9 anni; Boston, 1,8 anni; Filadelfia, 1,7 anni; San Francisco/Oakland/San Jose, 1,4 anni; Detroit, 1,1 anni; Seattle/Tacoma, 1 anno; Denver, 1 anno; Phoenix/Prescott, 0,8 anni; Tampa/St. Petersburg, 0,6 anni; Minneapolis/Saint Paul, 0,5 anni.

Il tempo trascorso aspettando l’ascensore è ancor più oneroso. Il tempo complessivo che gli impiegati hanno trascorso in attesa dell’ascensore negli ultimi 12 mesi ha raggiunto un totale di 92 anni, in 16 città, così ripartito: New York City, 16,6 anni; Los Angeles, 8,7 anni; Chicago, 9,0 anni; Houston, 6,8 anni; Dallas/Fort Worth, 5,5 anni; Washington, D.C. 7,7 anni; Atlanta, 4,3 anni; Boston, 5,4 anni; Filadelfia, 6,0 anni; San Francisco/Oakland/San Jose, 4,5 anni; Detroit, 2,7 anni; Seattle/Tacoma, 3,2 anni; Denver, 2,3 anni; Phoenix/Prescott, 4,1 anni; Tampa/St. Petersburg, 1,6 anni; Minneapolis/Saint Paul, 3,1 anni.
Infatti, il 25 percento afferma che gli ascensori nei loro edifici sono gestiti male: troppi o troppo pochi, o con capacità insufficiente.

Los Angeles al vertice

Los Angeles è risultata la migliore in una serie di categorie chiave oggetto dell'indagine. Ad esempio, Los Angeles ha avuto la più alta percentuale (40 percento) di intervistati che affermano che gli edifici in cui lavorano rilevano automaticamente la presenza di persone in una stanza e regolano le luci e la temperatura di conseguenza - rispetto a una media del 27 percento. Los Angeles ha ottenuto anche la percentuale più elevata di intervistati (22 percento) che dichiarano che i loro uffici sfruttano fonti di energia rinnovabili, come quella solare. La media è del 14 percento.

E’ risultata essere la città con la percentuale più elevata di intervistati (trentacinque percento rispetto ad un media del 26 percento) che affermano di lavorare in uffici dove si utilizzano prodotti in grado di migliorare la qualità dell’aria (come pittura a basso tenore di composti organici volatili e moquette ecologica, oltre a liquidi per la pulizia biologici).

Los Angeles detiene infine la prima posizione nella classifica stilata dall'agenzia statunitense per l’ambiente (EPA), pubblicata il mese scorso, che elenca le città che vantano il maggior numero di edifici certificati Energy Star. Los Angeles ne aveva 293 nel 2009, pari a 93,9 milioni di dollari di risparmio di costi e prevenzione di emissioni, equivalente all’impatto di 34.800 abitazioni.*

La Survey IBM “Smarter Buildings”: i risultati chiave a livello nazionale
A livello nazionale, solo il 33 percento ha definito la responsabilità ambientale degli edifici in cui hanno sede i propri uffici "abbastanza elevata", "molto elevata" o "estremamente elevata". E il 65 percento afferma che parteciperebbe alla riprogettazione dello spazio di lavoro nei propri uffici per renderli più ecologici.

L’analisi dei risultati emersi dall’indagine ha evidenziato una serie di conclusioni a livello nazionale, relative al livello di “intelligenza” degli edifici negli Stati Uniti:
- il 79 degli intervistati afferma di risparmiare le risorse, come acqua o elettricità, nell’ambito della normale routine di lavoro
- il 75 percento afferma che avrebbe maggiore probabilità di risparmiare le risorse al lavoro se lo sforzo venisse premiato
- il 31 percento dichiara che i propri uffici sono dotati di WC con erogatori a basso flusso  
più di un quarto (26 percento) afferma che si utilizzano materiali a basse emissioni e sostenibili per promuovere una migliore qualità dell’aria interna nei propri uffici 
- il 14 percento riferisce che nei loro uffici si utilizza l'energia solare o altra fonte di energia rinnovabile.
- il 13 percento è rimasto bloccato in ascensore in ufficio negli ultimi 12 mesi, e di tale gruppo il 33 è rimasto bloccato per 5-10 minuti, mentre un altro 22 percento è rimasto bloccato per più di 10 minuti.

Smarter Buildings Index

IBM ha raccolto i risultati dell’indagine tramite lo Smarter Buildings Index, che classifica l’efficienza in ciascuna città su una scala da 1 a 10, dove 10 è il massimo punteggio. Ecco come si posizionano le città:

L’indice si compone di 10 aspetti: tempi di attesa dell’ascensore, accesso a internet, accesso con badge, spegnimento automatico delle luci di sera, presenza di sensori che regolano luci e temperatura quando le persone entrano ed escono dalle stanze, uso di fonti di energia rinnovabili, WC con erogatori a basso flusso, uso di prodotti non inquinanti per l’aria, parere degli intervistati riguardo al livello di “ecologicità” dell’edificio, desiderio degli intervistati di partecipare alla riprogettazione degli edifici.

La Survey “Smarter Buildings” è stata condotta da IBM per comprendere meglio che cosa pensano i consumatori dell’infrastruttura urbana, in un momento in cui i timori climatici ed economici raggiungono livelli critici in tutta la nazione. La competenza dell’azienda nella gestione di sistemi, nell’ “analytics” e nei sensori crea un ponte tra il mondo fisico e quello digitale. Gli edifici consumano il 72 percento di tutta l'elettricità (il 50 percento di tale elettricità viene sprecata), generano il 38 percento dei gas serra correlati all’elettricità e rilasciano nell’ambiente più emissioni delle nostre auto.

Edifici più intelligenti per un pianeta più intelligente

IBM fornisce una tecnologia in grado di gestire edifici direzionali, magazzini, fabbriche, centrali, laboratori, campus universitari, appartamenti, resort e tutti i tipi di edifici per risparmiare sui costi, gestire meglio i sistemi e ridurre le emissioni di gas serra. Il software, l’hardware e i servizi IBM aiutano a creare, gestire e mantenere le infrastrutture più intelligenti e interconnesse del mondo: edifici, città, servizi di pubblica utilità, uffici, sistemi di trasporto e attività operative in ogni settore.