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Urbanistica: quali sono le priorità?

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Ecco i contenuti di due audizioni, in Senato e alla Camera, dell’Istituto Nazionale di Urbanistica. L’Inu spinge per una riforma normativa a livello nazionale

Quali sono le priorità urbanistiche in Italia? Le ha messe in evidenza l’Inu, Istituto Nazionale di Urbanistica, in occasione di due cicli di audizioni in Parlamento.

Servirebbe innanzitutto una riforma normativa di livello nazionale, in ambiti connessi come il contenimento del consumo di suolo, la rigenerazione urbana, la pianificazione urbanistica e il governo del territorio.

L’audizione in Senato del vicepresidente Andrea Arcidiacono

Il vicepresidente dell'Inu, Andrea Arcidiacono, è intervenuto nel corso dell'audizione delle Commissioni riunite Agricoltura e Ambiente del Senato, dove sono all'esame le dodici proposte di legge in materia di contenimento del consumo di suolo. Ai senatori membri della commissione Arcidiacono ha consegnato il documento sottoscritto dall'Inu assieme a Legambiente, Wwf, Fai, Lipu, Touring Club, Coldiretti e Slow Food Italia, nel quale sono enunciati princìpi e raccomandazioni per la costruzione di una legge nazionale su contenimento del consumo di suolo e rigenerazione urbana.

Arcidiacono, in particolare, pur ribadendo che l'Inu ritiene necessaria una legge nazionale di princìpi in materia di governo del territorio, "mentre quella su consumo di suolo e rigenerazione urbana rimane una normativa settoriale", tuttavia ne auspica una rapida approvazione, a partire dall'elaborazione di un testo base unificato, sintesi delle dodici proposte in esame delle Commissioni.

Il vicepresidente dell'Inu ha ricordato alcuni punti rilevanti contenuti nel documento predisposto assieme alle altre associazioni: la necessità di una maggior precisione nell'apparato definitorio; la previsione, oltre che di misure per il contenimento del consumo di suolo, anche di azioni di stimolo alla rigenerazione urbana (con l'introduzione di dispositivi di fiscalità a supporto di entrambe le strategie); l'aggiornamento delle norme nazionali che riguardano la pianificazione urbanistica, al fine di comprendervi contenuti come il disegno delle reti ambientali, l'invarianza idraulica e idrologica, le reti ecologiche e di introdurre la decadenza delle previsioni di piano, laddove non attuate, dopo 5 anni dalla loro pianificazione nello strumento urbanistico.

L’audizione alla Camera di Simone Ombuen

Alla Camera l'Inu è stato audito, in Commissione Ambiente e Territorio, rappresentato da Simone Ombuen, sulla proposta di legge C. 113 "Principi generali in materia di rigenerazione urbana nonché di perequazione, compensazione e incentivazioni urbanistiche", che vede come primo firmatario Roberto Morassut. Ombuen ha sottolineato che uno dei pregi della proposta in esame è quello di "individuare un arco di tempo determinato per la componente operativa del piano, e quindi la cessazione dell'edificabilità a tempo indeterminato".

"Nel nostro Paese, infatti, i piani urbanistici contengono spesso in gran misura previsioni non realizzate che non perdendo efficacia e finiscono nel tempo per pesare sull'operatività della pianificazione urbanistica e territoriale. Tra l'altro stabilendo un arco di tempo determinato per l'edificabilità si determinerebbe una situazione di corrispondenza rispetto al potere pubblico espropriativo, che ha un'efficacia limitata nel tempo, e quindi si arriverebbe a una auspicata comparabilità tra potere pubblico e potere privato in ambito urbanistico".

Ombuen ha poi sottolineato l'importanza di una pianificazione non solamente regolativa della produzione di valori immobiliari, ma connessa a valori e a supporto di obiettivi (come quelli climatici, di sostenibilità ambientale o di sviluppo umano e sociale) così come chiede l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell'Onu.