Una prima relazione sullo stato di attuazione della legge 14 del 2009 nota come ''piano casa'', soprattutto per quanto riguarda il numero delle richieste di intervento edilizio presentate ai Comuni, e' stata illustrata oggi dai tecnici della Giunta Regionale del Veneto alla commissione Urbanistica del Consiglio Regionale, presieduta da Andrea Bassi.
I dati raccolti dalla fine di giugno 2010 fino ai primi giorni di agosto, spiega una nota regionale, parlano di 10.700 istanze presentate, che potranno diventare circa 12.000 una volta aggiornati i dati fino al mese di settembre.
Delle 10.700 pratiche registrate, 1.691 riguardano la provincia di Verona, 1.892 la provincia di Vicenza, 2.181 quella di Treviso, 2.292 quella di Padova, 499 quella di Belluno, 1.527 quella di Venezia, e 649 quella di Rovigo. Da rilevare che le pratiche avviate nei Comuni capoluogo non sono preponderanti rispetto al dato provinciale, anzi, in alcune realta' il capoluogo e' superato da altri centri. Ad esempio a Venezia le domande sono state 146 e a Chioggia 154, a Belluno 65 mentre Feltre ne registra 108.
L'indagine della Giunta, prosegue la nota, si affianca a un monitoraggio gia' effettuato dalla stessa segreteria della commissione urbanistica del Consiglio e all'ufficio territorio di palazzo Ferro-Fini. Anche sulla scorta di questi due rilievi statistici, i consiglieri delle commissione Urbanistica hanno iniziato oggi l'esame delle tre proposte presentate per modificare il ''piano casa'' allo scopo di facilitarne l'applicazione, e allargare il suo effetto positivo sul comparto produttivo dell'edilizia.
La proposta del gruppo della Lega Nord, primo firmatario il consigliere Luca Baggio, suggerisce che anche i centri storici possano usufruire degli interventi di ampliamento previsti dal ''piano casa'' in modo da consentire attivita' edilizie, soprattutto di restauro, dove attualmente non possibile per mancanza di incentivi economici. ''Il nostro intento - precisa Baggio - e' favorire il rinnovamento del patrimonio edilizio esistente dando la possibilita' ai proprietari di ristrutturare i palazzi fatiscenti, anche attraverso l'attribuzione del bonus volumetrico e/o di superficie coperta fino al 50%, fermi restando gli altri parametri minimi gia' previsti per queste aree dagli strumenti urbanistici''.
L'altra proposta all'attenzione della commissione e' del gruppo Pdl, Costantino Toniolo primo firmatario del progetto, e prospetta interventi di ''sostituzione edilizia'', con ricostruzione realizzata con tecniche di edilizia sostenibile, anche laddove, a essere demolito, non sia l'intero edificio bensi' una sua ''parte funzionale''.
La proposta Pdl chiede, inoltre, la proroga al 31 dicembre 2012 del termine di presentazione delle istanze relative agli interventi previsti; la possibilita' di interventi su edifici situati in ''zona impropria'', purche' vengano accompagnati da una modifica della destinazione d'uso dell'edificio originario; l'ampliamento degli edifici residenziali in zona agricola, qualora si tratti di prima casa, anche prescindendo dalla qualifica di imprenditore agricolo del proprietario dell'immobile.
Il terzo progetto di legge sul tavolo della commissione Urbanistica, conclude la nota, e' stato elaborato dal gruppo Udc, primo firmatario il consigliere Stefano Peraro, il quale precisa che il testo attuale della legge ''e' complicato e non a caso i Comuni hanno incontrato difficolta' ad applicarla nonostante i 'volumi' esplicativi che si sono dovuti pubblicare''.
''Per questo - specifica l'esponente Udc - noi proponiamo che i termini di applicazione slittino di un anno fino al luglio 2012, e che l'obbligo di fissare la residenza scatti dalla presentazione della domanda degli interventi da realizzare sugli edifici''. Il progetto di legge del gruppo Udc propone, inoltre, di semplificare le procedure per l'approvazione del Pua (Piano urbanistico attuativo) evitando il doppio passaggio Consiglio/Giunta. In pratica, si affida alla Giunta il compito di adottare e approvare il Pua, qualora esso sia conforme al Piano Regolatore Generale vigente. Nel caso, invece, che il Pua sia in Variante al Prg, l'adozione e l'approvazione spettano al Consiglio comunale.