La legge n. 131/2025, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 19 settembre 2025, mira a favorire il popolamento delle zone montane attraverso interventi mirati, sia amministrativi sia fiscali. L’obiettivo è sostenere servizi essenziali come scuola, sanità, trasporti e connettività, tutelare il territorio e incentivare le attività economiche locali. La normativa ridefinisce i criteri di classificazione dei Comuni montani e concentra le risorse dove servono di più, introducendo anchecrediti d’imposta per chi decide di stabilirsi o investire in queste aree.
Il provvedimento delega al Governo l’emanazione di decreti entro 90 giorni e 12 mesi dall’entrata in vigore per aggiornare la classificazione dei Comuni montani e riordinare le agevolazioni, comprese quelle fiscali.
Zone montane: i 4 crediti d’imposta
Sono previsti quattro principali crediti d’imposta:
- per il personale sanitario e scolastico che prende residenza nei Comuni agevolati, a copertura di locazione o acquisto di abitazioni;
- per agricoltori e silvicoltori che investono in attività montane e interventi ecosistemici;
- per giovani imprenditori che avviano micro e piccole imprese in montagna;
- per l’acquisto o la ristrutturazione di abitazioni principali in Comuni montani.
Il credito per medici, infermieri e insegnanti copre fino al 60% delle spese di locazione o mutuo (2.500 euro annui), elevabile al 75% e 3.500 euro per Comuni sotto i 5.000 abitanti con minoranze linguistiche storiche. Gli agricoltori e silvicoltori ricevono un credito pari al 10% degli investimenti, che può salire al 20% nei Comuni con minoranze linguistiche storiche, cumulabile con altre agevolazioni entro i costi sostenuti.
Le piccole imprese avviate da giovani fino a 40 anni ottengono un credito d’imposta basato sulla differenza tra imposta ordinaria e aliquota agevolata del 15%, con un tetto fino a 100mila euro (150mila nelle zone con minoranze linguistiche).
Infine, chi acquista o ristruttura un’abitazione principale in zone montane, incluso fabbricati rurali, può usufruire di un tax credit sugli interessi passivi del mutuo, fino a 16 milioni di euro complessivi annui. Il beneficio è riservato ai giovani under 41 e non si applica a immobili di lusso o di pregio storico.
Criteri, modalità di accesso, limiti di spesa e controlli saranno definiti da appositi decreti ministeriali, garantendo la corretta fruizione delle agevolazioni e la concentrazione delle risorse dove servono maggiormente.