Il Concordato preventivo biennale rappresenta uno degli strumenti chiave della nuova strategia fiscale del Governo. Ma c’è un problema che rischia di minarne l’efficacia: l’esclusione dei professionisti che operano in forma aggregata. È questo l’allarme lanciato da Confprofessioni, che invita a una riflessione urgente per evitare che una norma pensata per semplificare, finisca per penalizzare una fetta significativa del mondo professionale. Se vuoi capire perché questa misura rischia di essere un boomerang, continua a leggere.
Nel corso dell’audizione presso la Commissione Finanze della Camera sul decreto legislativo che introduce correttivi alla riforma fiscale, il presidente di Confprofessioni, Marco Natali, ha evidenziato una criticità cruciale. Secondo Natali, le modifiche previste all’articolo 8 del decreto, in particolare le nuove cause di esclusione e cessazione dal Concordato Preventivo Biennale (CPB), sono fortemente penalizzanti per i liberi professionisti organizzati in forma associata o societaria.
Concordato preventivo: il commento di Confprofessioni
“Il destino concordatario della società o associazione professionale viene legato a quello di ogni singolo componente. Questo significa che l’uscita dal CPB di un singolo socio trascina con sé l’intera struttura e tutti gli altri professionisti coinvolti”, spiega Natali. Un meccanismo che, secondo Confprofessioni, genera incertezza e rischia di disincentivare l’adesione al CPB da parte degli studi professionali più strutturati.
Ma c’è di più. La norma appare in evidente contrasto con l’obiettivo, sostenuto dallo stesso Governo, di incentivare i processi di aggregazione tra professionisti, anche attraverso la neutralità fiscale delle operazioni di fusione e riorganizzazione. “Un segnale positivo per il settore - sottolinea Natali - che però rischia di essere vanificato da queste nuove limitazioni”.
Per questo Confprofessioni chiede un intervento correttivo: “È fondamentale che anche i professionisti aggregati possano accedere al CPB alle stesse condizioni previste per gli altri operatori economici”, conclude il presidente.
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