La quarta edizione di Made Expo, la fiera dell’edilizia e dell’architettura più importante del panorama italiano, ha appena chiuso i battenti registrando il record di affluenza di pubblico e di addetti ai lavori. Ma anche i numeri degli espositori presenti in fiera a Milano-Rho sono stati da primato: più di 1.820 aziende, di cui 260 estere, hanno esibito i loro prodotti negli oltre 94.000 mq di area espositiva.
Uno degli stand più frequentati è stato quello di URSA Italia, che nella prestigiosa cornice del Made EXPO ha presentato in anteprima assoluta italiana un prodotto destinato a rivoluzionare la concezione stessa delle lane minerali in Italia: PureOne.
Per capire meglio di che cosa si tratta riportiamo l’intervista all’Ing. Antonio Tenace, direttore commerciale di URSA Italia.
URSA a Made Expo, a cosa si deve la vostra partecipazione a questo evento?
È molto semplice: Made Expo è una fiera molto qualificante, il target è alto, soprattutto di carattere tecnico-distributivo, quello nel quale URSA si muove maggiormente. Abbiamo dunque approfittato di questa vetrina così lontana dalla classica fiera edilizia per presentare in anteprima in Italia PureOne, sicuri che la cornice avrebbe dato risalto a questa lana minerale così innovativa.
PureOne sbarca anche in Italia. Ci spiega meglio di cosa si tratta?
PureOne nasce dall’esigenza di avere un prodotto in lana minerale completamente ecologico, in grado però di avere prestazioni superiori alle lane minerali tradizionali per quanto riguarda le capacità di isolamento termo-acustico. Ma andiamo per gradi. Quando parliamo di un materiale interamente ecologico riferendoci a PureOne prendiamo in considerazione diversi fattori, tutti molto importanti: quello che balza subito agli occhi è il fatto che PureOne è composto per il 50% da vetro riciclato: un pallet di PureOne contiene circa 150 bottiglie di vetro riciclate. Ancora più importanti sono le caratteristiche produttive di PureOne, che è assolutamente privo di formaldeide, grazie alla tecnologia water-born che ci permette di mantenere il colore naturale della lana - che infatti si presenta bianca - e di utilizzare dunque un agente legante a base acrilica che vada a sostituire le resine fenoliche. Un legante riciclabile al 100%, diluito con acqua pura e non con bio solventi organici. È grazie a questa fase di lavorazione che non solo produciamo una lana minerale assolutamente sicura e dalle caratteristiche isolanti innovative, ma rispettiamo anche l’ambiente.
Ci spieghi meglio questo concetto.
Quando io parlo di eco compatibilità non posso limitarmi a pensare ai prodotti finiti. PureOne ad esempio, una volta smantellata, è completamente biodegradabile. Ma questo non basta. Un’azienda che abbia a cuore questi concetti seriamente deve affrontarli in primo luogo nella catena produttiva, in fabbrica. Deve pensare anche allo smaltimento degli scarti di produzione, al trasporto. Al risparmio energetico nell’atto stesso di produrre. È proprio questa la strada intrapresa da URSA nel suo cammino green. Prendendo sempre ad esempio PureOne, dobbiamo pensare che, grazie alla nuova tecnologia water-born, durante la produzione si ha come unico sottoprodotto della lavorazione vapore acqueo, al posto delle tradizionali emissioni di sostanze come formaldeide, metanolo, fenolo e ammoniaca. Questo significa produrre materiali eco sostenibili, pensare all’impatto sull’ambiente che ha la loro realizzazione pratica. PureOne grazie a queste caratteristiche, principalmente l’assenza di formaldeide, ha passato dei test molto importanti sulla qualità dell’aria all’interno degli ambienti isolati con questa lana minerale. Qualità dell’aria migliore significa salute migliore per chi vive all’interno di quegli ambienti. Nessun altro prodotto ha mai raggiunto questi livelli. Questi sono i risultati a cui puntiamo.
Come mai PureOne arriva solo oggi in Italia?
PureOne è stato pensato per il mercato francese, dove esistono disciplinari molto più rigidi rispetto a quelli italiani. Quindi è stato commercializzato prima in Francia e poi in Germania, paesi nei quali da diversi anni l’attenzione verso l’isolamento termo-acustico in chiave di risparmio energetico e dunque di riduzione delle emissioni e dei consumi è molto forte. Ma il mercato italiano negli ultimi tempi sta dimostrando una grande sensibilità sull’argomento. Ci è sembrato che fosse arrivato anche per l’Italia il momento di PureOne. L’esperienza di URSA in paesi con regolamenti in queste materie più rigidi di quelli italiani è una ulteriore garanzia della qualità dei nostri prodotti. Ma c’è anche un altro motivo, più prettamente aziendale. URSA in poco tempo, dal 2007 ad oggi, è diventata leader in Italia per quanto riguarda i pannelli isolanti in polistirene estruso, come dimostrano i successi della nostra linea URSA XPS. Nell’ambito delle lane minerali, invece, sentivamo di dover fare ancora qualcosa per il mercato italiano. E quindi l’arrivo di PureOne anche in Italia dimostra la nostra volontà di diventare sempre più competitivi anche nel settore delle lane minerali davvero innovative.
Qual è il futuro per URSA?
In questo momento verrebbe da dire avere prodotti su cui poter contare sempre, anche in momenti di crisi come questo. Ma a parte le battute, il futuro sarà sicuramente nella ricerca sempre maggiore di soluzioni eco compatibili dalla produzione ai materiali. La qualità sarà sempre più il fattore determinante. Per quello che riguarda il polistirene, si tratta di un prodotto maturo, che difficilmente andrà in contro a grandi cambiamenti. Per le lane minerali, invece, si andrà probabilmente alla ricerca sempre più accurata di resine eco compatibili. PureOne, dunque, è già il futuro.