Ci troviamo nel quartiere Casoretto di Milano, un vivace quartiere a nord di Piazzale Loreto, delimitato dal Naviglio della Martesana, la Stazione Centrale e via Leoncavallo. Nato ufficialmente due anni fa, ha vissuto un'importante riqualificazione, diventando un polo culturale e residenziale in crescita.
In questa zona è sorto un nuovo complesso residenziale nell’ambito di un intervento di demolizione edificio esistente e edificazione a nuovo. La struttura comprende un condominio sovrastante, con autorimessa e vani tecnici distribuiti su un piano interrato.
La realizzazione ha comportato sfide geotecniche e strutturali che hanno richiesto soluzioni avanzate in termini di impermeabilizzazione e gestione della protezione dal gas radon, così come sancito dall’attuale quadro normativo della regione Lombardia.
Sfide geotecniche e soluzioni adottate
1. Depressurizzazione del terreno dal gas radon
Il gas radon, essendo un elemento naturale presente nel sottosuolo, rappresenta un rischio significativo per gli ambienti interrati, poiché può accumularsi negli spazi chiusi e raggiungere concentrazioni dannose per la salute. La sua presenza è particolarmente critica nelle strutture con piani interrati, in alcuni contesti la sua concentrazione negli ambienti indoor può essere rilevante già a quota campagna, realizzare volumi interrati può acuire di molto la problematica in quanto realizzare un vuoto nel terreno può creare una zona di forte depressione che attira naturalmente maggiori quantità di gas.
Per la sua gestione, è stato implementato un sistema di depressurizzazione passiva del terreno seguendo le direttive della LR 12678 mediante:
- Rete di tubi microforati con distribuzione a doppio anello, posizionata nel terreno a quota sotto magrone di fondazione dell’autorimessa, un anello attiguo al perimetro in prossimità della berlinese di micropali ed un anello più interno in prossimità della fossa ascensore.
- Punti di evacuazione verticali che veicolano, mediante tubazioni a tenuta stagna, il gas captato dal sistema di depressurizzazione dall'area della fossa ascensore fino alla copertura dell'edificio, dove viene smaltito in atmosfera.
2. Trattamento della trave di coronamento con interferenze strutturali
Per aderire alle specifiche esigenze progettuali e di cantiere, al fine di evitare qualunque fenomeno di by-pass ai sistemi di impermeabilizzazione, la richiesta è stata di collegare le impermeabilizzazioni di interrato con quelle di copertura evitando interferenze nel nodo strutturale solaio di copertura/trave di coronamento.
Per tale motivo, si è optato nel trattare la trave di coronamento in pre-getto gestendo l’interferenza dell’attraversamento dei micropali della berlinese. In questo modo si è potuto generare il collegamento con le impermeabilizzazioni di copertura sul perimetro esterno evitando interferenze con la struttura.
Le soluzioni Volteco
Per consentire il passaggio dei micropali attraverso la trave di coronamento, evitando interferenze con il sistema di impermeabilizzazione, è stata adottata una soluzione specifica:
- Sigillatura individuale dei micropali: ogni micropalo è stato sigillato mediante l’utilizzo di Akti-vo 201 e WT 102 applicati sulla circonferenza esterna alla base sul punto di attraversamento del manto di impermeabile.
- Svuotamento della testa per 5 cm sigillatura sul perimetro interno del micropalo con Akti-vo 201 e riempimento con Bi Mortar Levelling Seal, garantendo la continuità dell'impermeabilizzazione.
Per garantire una protezione efficace dall'acqua in pressione, è stata impiegata la membrana idro-reattiva Amphibia 3000 Grip, una soluzione avanzata che assicura un’impermeabilizzazione attiva e duratura.
L’intervento ha previsto l’applicazione della membrana nei seguenti elementi strutturali:
- Fondazione: Amphibia 3000 Grip è stata utilizzata per la platea di fondazione, garantendo una completa barriera contro l'acqua e impedendo la migrazione dell'umidità dal sottosuolo.
- Pareti contro opera provvisionale: Amphibia 3000 Grip, caratterizzata da un'elevata aderenza al supporto, offre una protezione continua contro infiltrazioni d'acqua e umidità, riducendo il rischio di degrado nel tempo.
Tecnologia e prestazioni
La membrana Amphibia 3000 Grip si distingue per la sua capacità di autoreazione in presenza d’acqua, formando un sigillo ermetico che impedisce l’ingresso dell’acqua e dell’umidità. Inoltre:
- si auto-sigilla in caso di perforazioni accidentali, garantendo continuità nella protezione.
- resiste a variazioni idrostatiche, adattandosi alle condizioni del terreno senza perdere efficacia.
- offre una soluzione completa e continua, eliminando il rischio di discontinuità tra giunti e raccordi.
L’utilizzo di questa tecnologia ha permesso di realizzare un sistema impermeabile affidabile, fondamentale per la protezione degli ambienti interrati e per la durabilità dell’intero edificio.