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Una lussuosa semplicità senza tempo: il Jw Marriott Venezia Resort & Spa

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Un creativo pavimento con lastre in gres porcellanato simili alla fine tessitura di un tappeto caratterizza gli ambienti di questo lussuoso Hotel

Dal masterplan generale al recupero degli edifici esistenti, l’intervento del JW Marriot Venice Resort& Spa da parte dello studio Matteo Thun & Partners + Luca Colombo è stato costantemente ispirato da una visione olistica e quindi considerato nella sua armonica totalità. Senza trascurare nessun dettaglio, la scelta della pavimentazione delle camere è stata appositamente disegnata, per richiamare in modo coerente, i vecchi pavimenti in legno del ristorante dell’ex Dopolavoro: l’espressivo impiego dei listelli in gres porcellanato in quattrocolori pastello (Architecture Warm Grey e White, Unicolore Acquamarina e Rosa Antico) in formato 10x60 cm posati “a spina di pesce con tecnica all’italiana”, ovvero con angolazione a 90 gradi incastrati tra di loro per formare un angolo retto perfetto, richiama alla memoria le raffinate tessiture dei tappeti e concorre ad impreziosire gli ambienti, valorizzando e ampliando le possibilità creative e di utilizzo del materiale ceramico.

Il nuovo Resort di lusso JW Marriott Venice Resort & Spa sorge a Sacca Sessola, soprannominata Isola delle Rose, una delle più grandi e giovani isole della Laguna a Sud di Venezia.

L’isola, realizzata nel 1870 tramite l’interramento di un bacino acqueo con il materiale degli scavi per il porto commerciale di Santa Marta, è stata la protagonista, in un solo secolo, di una vera e propria metamorfosi: ceduta al Comune di Venezia che adibì l’area a capannoni per il Deposito Generale dei Petroli, nel 1892 alcuni capannoni vennero convertiti per ospitare un ospedale per malattie contagiose endemiche. Nel 1914 venne qui inaugurato l’Ospedale San Marco e nel 1927 iniziarono i lavori per la costruzione di un nuovo ospedale che venne inaugurato nel 1937: intorno ai padiglioni furono realizzati un grande parco, la centrale termica, i depositi, le officine, il Dopolavoro con il cinematografo e la torre idrica. L’ospedale cessò poi la sua attività nel 1979 fino a che nel 2015 l’isola è stata rilevata dal Gruppo Marriott, il quale ha affidato i i lavori di progettazione e ristrutturazione allo studio Matteo Thun & Partners con Luca Colombo. Il risultato è stato così straordinario che questo progetto si è aggiudicato la menzione speciale nella categoria edilizia pubblica, alla XI edizione del concorso internazionale di architettura Grand Prix.

Al fine di proteggere il carattere storico degli edifici, lo studio, supportato da un team di restauratori specializzati e in stretta collaborazione con la Soprintendenza di Venezia, durante il restauro ha scelto di mantenere all’esterno i vecchi muri a vista mentre all’interno è stata costruita la nuova struttura.   

Il masterplan generale ha previsto la riorganizzazione dell’isola in tre parti principali: l’edificioprincipale dell’hotel, un centro conferenze e la Residenza in mattoni stile Liberty. L’edificioprincipale del Resort, composto da 230 suite in stile contemporaneo veneziano, è stato ricavata dallo spazio adibito all’ex Ospedale San Marco: il principale cambiamento architettonico ha visto la riprogettazione dell’ampia terrazza panoramica con la creazione della piscina a sfioro e del ristorante panoramico con vista su Piazza San Marco. 

Adiacente al principale complesso alberghiero, si trova un centro conferenze e la storica dimora dell’ex direttore dell’ospedale: una residenza in mattoni in stile Liberty trasformata in un’elegante villa per vacanze con giardino privato, piscina e spettacolari viste su Venezia.

Ulteriori interventi hanno interessato sia la ricostruzione dell’antica facciata dell’ex sede del Dopolavoro che oggi ospita il ristorante nei pressi dell’eliporto privato, sia la zona riservata alla SPA.

Accanto all’ex edificio del Dopolavoro, sorge la Maisonnette Suite, un edificio a due piani, in parte ricostruito inserendo all’interno dei vecchi muri, una struttura in cemento e acciaio e il tetto in rame.

Oltre l’oliveto e il parco storico, un meraviglioso giardino geometrico si apre su un grande orto che serve i ristoranti del resort mentre una terza cintura verde è stata piantata con rape, funzionali per la rigenerazione del suolo.

La riapertura del canale interrato consente di assaporate l’autentica atmosfera del paesaggio lagunare, fatta di acqua, silenzio, tranquillità e lentezza; lontano dalla frenesia e dal rumore della città, il lussuoso resort si caratterizza, sia nella costruzione che nella gestione, per essere anche un “villaggio a tre zeri”: zero chilometri, zero CO2 e zero rifiuti.