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Acqua: siamo ai minimi storici, ecco i preoccupanti dati

Ecologia e tutela ambientale di
Acqua: siamo ai minimi storici, ecco i preoccupanti dati
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Nel 2022 circa il 20% del territorio nazionale versa in condizioni di siccità estrema. È solo uno dei dati sulla disponibilità di acqua presentati dall’Ispra

Stiamo vivendo un momento davvero particolare dal punto di vista climatico e meteorologico. Il 2022 è stato un anno caldissimo e poco piovoso. Quale eredità ci ha lasciato questa situazione dal punto di vista della disponibilità di acqua?

L’Ispra ha registrato una prosecuzione del trend in calo registrato sul fronte della disponibilità idrica nazionale, che nel 2022, con un valore medio che supera di poco i 221 mm (corrispondenti a un volume totale di 67 km3) e una riduzione di oltre il 51% rispetto alla media riferita al periodo 1951-2022, tocca il minimo storico. La riduzione sarebbe decisamente consistente (quasi il 50%) anche facendo riferimento solo all’ultimo trentennio climatologico 1991-2020. Sicilia (-80,7%), Sardegna, (-73%) e Distretto idrografico del Fiume Po (-66%) sono le aree più colpite dal deficit idrico nel 2022.

Siccità, confermato il trend crescente

Nel 2022 circa il 20% del territorio nazionale versa in condizioni di siccità estrema e circa il 40% in siccità severa e moderata. In termini di persistenza delle condizioni di siccità, il 2022 risulta in Italia il terzo per gravità, preceduto solo dal 1990 e dal 2002.

Questi gli esiti delle ultime stime del BIGBANG, il modello realizzato dall’Ispra che analizza la situazione idrologica dal 1951 al 2022, fornendo un quadro di dettaglio delle componenti del bilancio idrologico e della risorsa idrica rinnovabile.

L’anno appena trascorso, con un record di 719 mm, segna il minimo nazionale anche in termini di precipitazione totale liquida e solida (un valore inferiore persino a quelli estremi minimi del 2007 e del 2017).

Nel 2022 il deficit di precipitazione annua interessa il territorio nazionale in maniera molto diversificata: l’area più colpita è il Nord Ovest, dove i valori raggiunti sono anche inferiori a -50% rispetto alla media di lungo periodo. Per tutto il territorio del Distretto idrografico del Fiume Po il deficit percentuale, sempre rispetto alla media di lungo periodo, raggiunge il -36%, con un valore di precipitazione annua di soli 650 mm (a fronte di una media annua di circa 1016 mm). Diminuzione elevata anche nel Distretto delle Alpi Orientali, che segna un -28%, con punte comprese tra -30% e -40%.

Meno preoccupanti, ma pur sempre notevoli, i deficit dell’ordine del -20%, registrati nel Distretto dell’Appennino Settentrionale e nel Distretto dell’Appenino Centrale, con punte anche del -40%. Nel Distretto idrografico dell’Appennino Meridionale il deficit medio per il 2022, pari al -9%, risulta invece molto più contenuto, mentre nel Distretto della Sicilia si attesta a -26%, con punte dell’ordine del -50% nella zona orientale della Regione. Infine, nel Distretto della Sardegna il deficit di precipitazione medio annuo registra un -27%.